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Stamina, bocciatura dal Comitato scientifico | E il team di Vannoni vola negli Usa

Il giudizio del Comitato scientifico pare non lasciar scampo al metodo Stamina: “Gravi incongruenze tra il metodo presentato da Stamina e quanto riportato a sostegno dei protocolli clinici proposti” e “mancanza di un ‘metodo Stamina’ perche’ la metodica non presenta caratteristiche di originalità”. Lo si legge nella relazione che lo stesso Comitato ha inviato al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

Il protocollo Stamina “prevede delle somministrazioni ripetute (5 cicli costituiti ciascuno da un’infusione endovenosa più una intrarachidea). Cio’ potrebbe aumentare il rischio di complicanze anche gravi (ad esempio encefalomielite). Le cellule da iniettare – si legge nella relazione – non sono identificate in maniera corretta e non viene presentato nessun saggio che ne dimostri le proprietà biologiche”. Inoltre “manca un’adeguata caratterizzazione ed i pochi controlli di qualità effettuati sul prodotto non permettono di determinare le caratteristiche della popolazione cellulare”. “Ciò – conclude il Comitato – rappresenta un problema non solo in termini di efficacia (…) ma anche in termini di sicurezza”.

PROBLEMI AL SISTEMA NERVOSO – “Questo tipo di preparazione potrebbe determinare l’iniezione di materiali di origine ossea a livello di sistema nervoso. E’ stato osservato – si legge nei documenti – che data l’origine del materiale di partenza (carotaggio osseo), la cui triturazione genera frammenti e detriti ossei, la popolazione cellulare risultante è necessariamente una popolazione altamente eterogenea, arricchita in cellule ossee mature rispetto a quanto ottenibile ad esempio utilizzando aspirati di midollo. Non essendo prevista la filtrazione delle sospensioni ottenute – conclude il Comitato – questo tipo di preparazione potrebbe determinare l’iniezione di materiale di origine ossea a livello del sistema nervoso”.

LE DOSI – Nel metodo Stamina il “numero di cellule da iniettare (cioè la dose) non appare giustificato da dati sperimentali e comunque risulta molto inferiore rispetto a quello che, sulla base della letteratura, viene ritenuto necessario per produrre un effetto biologico”. Lo afferma il Comitato scientifico della sperimentazione Stamina nella relazione tecnica e nota di accompagnamento al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. Manca, si legge nel documento, “una definizione biologica del prodotto”. “Le cellule da iniettare – si legge nella relazione del Comitato – non sono identificate in maniera corretta e non viene presentato nessun saggio che ne dimostri le proprietà biologiche”. Inoltre “manca un’adeguata caratterizzazione ed i pochi controlli di qualità effettuati sul prodotto non permettono di determinare le caratteristiche della popolazione cellulare”. Ciò, conclude il Comitato, “rappresenta un problema non solo in termini di efficacia (…) ma anche in termini di sicurezza”.

Intanto il team di Vannoni vola negli Usa. Una delegazione dello staff di sarà, a Miami, il prossimo 15 gennaio per incontrare l’immunologo italiano Camillo Ricordi, Direttore del Diabetes Research Institute di Miami. E’ quanto annuncia lo stesso Ricordi specificando che arriveranno biologi della Stamina Fiundation con campioni di cellule preparate per il test. Si potrà – spiega Ricordi – fare chiarezza rapidamente sull’efficacia o meno di questo metodo. “Basta sapere – aggiunge Ricordi – cosa e’ necessario fare e farlo nel modo più semplice ed efficace possibile per stabilire come stanno le cose in questa vicenda. Non e’ ancora certo se a Miami sarà presente anche il padre del metodo stamina, Davide Vannoni”.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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