iOS 7 e il jailbreak untethered: di cosa si tratta e il perché della bufera

di Francesco Reina

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iOS 7 e il jailbreak untethered: di cosa si tratta e il perché della bufera

| lunedì 23 Dicembre 2013 - 12:32

Il team Evaders ha rilasciato a sorpresa il nuovo tool evasi0n7 per effettuare il jailbreak untethered su tutti i dispositivi Apple aventi iOS 7. Per chi fosse meno esperto sull’argomento, il sistema operativo della casa di Cupertino è stato creato e ottimizzato per girare soltanto sui propri device, di conseguenza tutto l’ecosistema è stato “chiuso”, non permettendo l’installazione di applicazioni esterne e non provenienti dall’App Store e precludendo la possibilità di effettuare modifiche software al sistema. Jailbreak in italiano viene infatti tradotto come “fuga dalla prigione”, un’evasione dalle politiche restrittive imposte da Apple insomma.

Una volta effettuato questo (ormai) semplice processo, nel proprio dispositivo Apple, sia esso un iPhone, un iPad o un iPod Touch, verrà installato un programma chiamato Cydia, uno store in cui piuttosto che applicazioni, si potranno scaricare pacchetti che permettono di modificare il proprio device in qualsiasi modo, dall’applicazione di temi a utility di vario tipo come la risposta rapida agli sms senza dover aprire l’applicazione.

Ma non è tutto oro quel che luccica: la scena del mondo del jailbreak è vastissima e seguitissima, tanto da diventare quasi una sorta di telenovela virtuale. Il rilascio inaspettato del tool ha fatto un pò storcere il naso a tutti gli utenti, basti ricordare che l’ultimo Evasi0n6 sviluppato dallo stesso team, che permetteva lo sblocco di iOS 6, presentava un countdown sino al momento del rilascio, facendo crescere l’attesa per gli utenti in modo esponenziale.

E le ragioni per essere sospettosi sono state confermate: in primis perché Saurik, il creatore e attuale sviluppatore di Cydia, ha dichiarato di non essere a conoscenza dell’uscita del jailbreak e di conseguenza la versione installata non sarebbe ufficialmente supportata, inoltre si è iniziata a spargere la voce, poi confermata dal team Evaders stesso, che in tutti gli iPhone aventi come lingua principale il cinese, oltre a Cydia stesso, venisse installato un altro programma chiamato Taig, famoso portale per l’installazione di app “crackate”, ovverosia quelle applicazioni a pagamento presenti nell’App Store disponibili gratuitamente.

Da premettere però che la scena del jailbreak è sempre stata contraria all’installazione di app pirata, proprio perché viene perso lo spirito di “sblocco” del telefono, in cui ogni utente è libero di poter apportare modifiche al proprio dispositivo Apple.

Su Twitter la discussione tra tutti gli hacker è piuttosto accesa e il team Evaders ha ammesso di aver inserito Taig in seguito a un copioso compenso da parte degli sviluppatori della stessa, sostenendo di aver vietato l’inserimento di app pirata, ma l’applicazione adesso non viene più installata a chiunque effettui il processo di sblocco in seguito alle numerosissime lamentele da parte degli utenti.

Attualmente il jailbreak è sicuro, ma il repentino rilascio non ha permesso agli sviluppatori di rendere in tempo i propri “pacchetti” compatibili con iOS 7, risultando di fatto inutile in quanto non è possibile installare quasi nulla, anche se ovviamente è soltanto questione di giorni prima che Cydia e i relativi contenuti vengano aggiornati.

Il consiglio è quello di non procedere almeno per qualche giorno con lo sblocco e aspettare un futuro upgrade del tool evasi0n7, di Cydia e dei relativi pacchetti.

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