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Patenti facili a Palermo, condannato un proprietario di autoscuole

Quattro anni e mezzo. A tanto ammonta la condanna comminata dalla corte d’appello di Palermo a Francesco Armanno, proprietario di una decina di autoscuole, accusato di essere il promotore di una banda che procurava le cosiddette “patenti facili“.

Per tutti gli altri imputati, tranne Gaetano D’Esposito che è stato assolto, è stata dichiarata la prescrizione. Nel 2005 l’operazione portò all’arresto di nove dipendenti dell’Ufficio provinciale del Dipartimento dei Trasporti terrestri (ex Motorizzazione) del capoluogo siciliano e di tre titolari di autoscuole.

È scattata la prescrizione per il figlio di Francesco Armanno, Massimo Salvatore, e i funzionari della Motorizzazione Giampiero Lo Bello e Leonardo Davì; per l’impiegato Giuseppe Perricone e per i funzionari Luigi La Rocca e Luigi Santucci. Gli imputati erano accusati a vario titolo di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione aggravata, falso in atto pubblico e falso ideologico.

Secondo l’accusa, giovani con scarsa attitudine allo studio, invalidi preoccupati dalla visita medica, ma anche uomini e donne di mezza età desiderosi di arrivare al traguardo in tempi brevi si rivolgevano alle autoscuole palermitane ‘Armanno’ per avere la patente senza troppi sforzi. E i titolari accontentavano tutti. Bastava pagare. Parte dei soldi, sborsati dai candidati, andavano ai funzionari della Motorizzazione compiacenti, parte li tratteneva Armanno che teneva i contatti coi dipendenti corrotti.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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