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La ricerca sulla pelle artificiale | L’Italia al primo posto nella sperimentazione

La pelle artificiale è la nuova frontiera hi-tec. Secondo quanto emerge dai risultati degli studi dell’Istituto italiano di tecnologia (Iit), tra le molteplici applicazioni della pelle artificiale troviamo guanti per realtà virtuali avanzate per operazioni chirurgiche a distanza e vestiti con sensori per monitorare le contrazioni di persone affette da eventi traumatici come l’ictus. L’Italia è al primo posto nella sperimentazione.

L’Iit è al lavoro su tre diverse tecnologie, una di queste, che ha tempi più lunghi, prevede la riproduzione in laboratorio di tessuti di pelle umana.

iCub, il piccolo robot androide è la piattaforma dove vengono testate tecnologie e risultati della ricerca. I ricercatori hanno realizzato dei prototipi di sensori tridimensionali, in grado di trasmettere segnali elettrici specifici, coerenti con il tipo di impulso ricevuto.

Infine un gruppo di ricerca è riuscito a sintetizzare in laboratorio un campione di pelle umana di oltre dieci centimetri quadrati. Quest’ultimo step potrà aprire nuovi orizzonti nel campo dei trapianti di pelle generata da cellule dello stesso paziente, ad esempio, sulle vittime di ustioni. L’epidermide ottenuta in laboratorio potrà essere usata anche per testare medicinali e prodotti cosmetici in modo più efficace, evitando anche che ciò avvenga sulle cavie animali.

Stefania Brusca

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Stefania Brusca
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