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Palermo, contrasse l’epatite dopo una trasfusione | Riconosciuto un risarcimento di oltre un milione di euro

La Corte di appello del tribunale di Palermo ha condannato il ministero della Salute al pagamento di quasi un milione e 400 mila euro a favore di un palermitano che ha contratto l’epatite per una trasfusione con sangue infetto praticatagli nel 1970, quando aveva sette anni.

Si amplia così la platea dei malati di epatite che hanno diritto al risarcimento per trasfusione infetta. “Sino ad ora i giudici avevano posto il limite del 1978 per richiedere i risarcimenti da trasfusioni infette – spiega l’avvocato Maria Teresa Parrino, che ha difeso l’uomo assieme a Salvatore Mazzola – poiché si riteneva che sino a quella data non fossero conosciuti i virus che causano l’epatite e nessuna responsabilità si potesse addossare ai laboratori sanitari pubblici. Solo tra il 1978 e il 1989, scrive il Giornale di Sicilia, vennero perfezionati i test di identificazione dei virus e in primo grado il ricorso venne respinto.

Redazione

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