Un colpo al Pd e uno al governo. Non risparmia nessuno il segretario del Pd Matteo Renzi nel corso della prima direzione del partito da quando è stato eletto. Il sindaco di Firenze lancia l’ennesima bordata nei confronti del governo Letta: “In dieci mesi”, dice il sindaco di Firenze, sul versante delle riforme “è un elenco di fallimenti”. In particolare non è stata prodotta “nessuna riforma elettorale”, afferma Renzi, ed è “saltata l’ipotesi di una grande riforma istituzionale, fermata alla quarta lettura”.
Poi l’affondo finale: “O il Pd realizza le riforme o andiamo incontro a una devastante campagna elettorale, con la demagogia di Berlusconi e di Grillo. Nei prossimi quattro mesi dobbiamo portare a casa dei risultati, se andiamo avanti come se niente fosse saremo spazzati via”.
Subito arriva la replica del premier Enrico Letta: “Concordo sulla necessità di un nuovo inizio dell’azione di governo ma Matteo ha un giudizio diverso, invece, sui nove mesi di lavoro fatti in uno dei tempi più complessi e travagliati della storia recente”. Poi un’apertura sul tema della legge elettorale: “Sono fiducioso – sostiene Letta – in un risultato positivo dell’iniziativa opportuna e coraggiosa che Renzi ha assunto”.
Sul tavolo anche i temi del lavoro ma il segretario del Pd vuole accelerare, in particolare sulla riforma elettorale: “Discuto con tutti”, dice. Anche con Berlusconi. La minoranza del Pd però è decisamente contraria. Renzi non vuole una legge che dia “potere di veto ai partitini”.
Nel suo intervento, il leader Pd lega governabilità e premio di maggioranza e spiega: “È irrilevante dal punto di vista tecnico se il premio si assegna al primo o al secondo turno mentre per noi il doppio turno interessa dal punto di vista politico perché tradizionalmente siamo più forti al secondo turno”.
Poi conclude richiamando la nomination agli Oscar per “La grande bellezza” di Sorrentino: “L’Italia – dice Renzi – deve smettere di giocare al ribasso ma deve giocare alla grande e vincere questa sfida”.
A mettere un’altra pedina in gioco infine arriva Grillo, che oggi dal suo blog invita “la coppia Berlusconi e Renzi” a unirsi al suo partito nel chiedere di andare al voto subito, con “la legge elettorale proporzionale confezionata dalla Corte Costituzionale, pronta all’uso”.