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Valerio Scanu: “Sono stato usato e gettato dalla mia casa discografica”

Si torna a discutere del successo effimero che produce i talent televisivo. A lanciare questa volta la polemica ci pensa Valerio Scanu, cantante che, senza offesa, potrebbe essere definito un vero e proprio “prodotto televisivo”. Vincitore a 12 di “Bravo bravissimo”; secondo classificato a 18 anni ad Amici; proclamato vincitore sul palco di Sanremo a 20 anni.

Dal 2008 al 2012 il cantante sardo è stato travolto dal successo ma adesso sembra subire un calo di popolarità. E di questo cambiamento lui si è dato una risposta: “Sono stato usato e gettato via dalla mia casa discografica”. Il suo sito è fermo dal 2012 ma lui questa sfida la vuole vincere e sta rischiando con un nuovo album del tutto autoprodotto.

In un’intervista al quotidiano La Repubblica dice che anche il tour lo sta organizzando da solo: “Spero di farcela. La passione è intatta ma non si poteva continuare così; mai d’accordo sulle decisioni da prendere, nessun investimento serio su di me. Per l’ultimo disco con la Emi mi hanno detto che l’album faceva schifo”.

Ma Scanu non rinnega il suo passato: il cantante sa quanto sia importante un talent per il lancio della carriera ma avverte: “L’unico modo di salvarsi è farsi rappresentare da un manager meglio se avvocato”. Ma il rischio è sempre quello di essere delle meteore. Oltre poche eccezioni come Marco Mengoni, Emma o Alessandra Amoroso che fine hanno fatto la vincitrice di The Voice, Elhaida Dani o il vincitore di Amici 2011 Virginio? Che stanno facendo Matteo Becucci, Nathalie, Francesca Michielin e gli Aram Quartet tutti vincitori di X Factor?

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Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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  • Parole ,quelle di Valerio,che fanno riflettere e mettono il dito nella piaga. Le cd questi ragazzi li hanno fatti diventare carne da macello,bruttissima parola ma la realta',infischiandosene del fatto che il talento fa curato,fatto crecere,guidato.E invece loro hanno spremuto finche' hanno potuto e poi via....avanti un altro.C'è da prendere atto del coraggio di questo giovane artista nel dire pubblicamente coe stanno le cose e non nascondersi dietro il silenzio e ancora piu' encomiabile il coragggio di fondare una su etichetta discografica e autoprodursi,Ala sua eta' non è da tutti, con i rischi e pericoli che questo comporta.Ci vuole tanta testa,tantissima passione ,tantissima determinazione nel cercare di farcela.

  • Non si può non apprezzare il carattere, il coraggio, la determinazione nonché la capacità imprenditoriale di un ragazzo di soli 23 anni che decide di autoprodursi e di scommettere in prima persona sul proprio talento. E' evidente l'autentità della passione e anche il grande talento vocale, almeno per chi non si è fermato alla canzone di Sanremo e ha voluto approfondire. Personalmente mi è bastato un live per capire di essere davanti ad una grande voce che poteva di sicuro essere meglio valorizzata dalla casa discografica.

  • E bravo Scanu. Inascoltabile (per me) ma bravo. Reinventati. Jovanotti fu quasi sull'orlo di sparire. Si è reinventato come Lorenzo, qualcuno ci ha creduto e oggi è un pilastro del mercato musicale italiano. Parlo proprio di mercato, perché le case discografiche guardano i numeri e Lorenzo è in grado di mediare entrambe le cose: qualità e risultati.

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Azzurra Sichera
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