È stato firmato il decreto dell’assessorato regionale all’Agricoltura con cui si dà attuazione alla politica del “Born in Sicily” e con cui vengono messi sul piatto circa 11 milioni di euro per i primi 115 mercati degli agricoltori. È con questo provvedimento che l’assessore Dario Cartabellotta mette alla prova la cosiddetta filiera corta che dovrà avvicinare i contadini ai consumatori diretti, con notevoli vantaggi per entrambi.
“Obiettivo delle filiere corte – dice l’assessore – è quello di accorciare il percorso dei prodotti e quindi ridurre il forte divario tra prezzi alla produzione e prezzi al consumo. Più sono i passaggi, maggiore è l’impatto ambientale per via della moltiplicazione dei processi industriali. Ridurli deve essere l’obiettivo comune”.
Grazie al decreto a firma Cartabellotta si potranno vendere i prodotti direttamente nelle aziende agricole, con camioncini sulle strade confinanti con l’impresa, durante le sagre, nei mercati contadini o attraverso distributori automatici.
L’articolo 2 del decreto istituisce l’albo ufficiale degli agricoltori della filiera corta, albo che servirà per evitare le forme di abusivismo: all’azienda, dopo la richiesta di iscrizione, verrà rilasciato un apposito tesserino identificativo.
Con l’articolo 3 vengono istituiti i mercati contadini gestiti dai comuni, unioni di comuni e consorzi di imprese agricole. I 115 mercati degli agricoltori previsti dal decreto sono suddivisi in tre tipologie di finanziamento. Sono 42 quelli istituiti dai vari comuni, che verranno finanziati grazie a una legge del 1999. Altri 21, che avevano vinto i bandi della misura 321 del Psr-Piano di sviluppo rurale riceveranno quasi 3 milioni e mezzo di euro. Infine altri 52 mercati riceveranno più di 7 milioni e mezzo tramite i Gal-Gruppi di azione locale, formati da soggetti pubblici e privati allo scopo di favorire lo sviluppo delle aree rurali.
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