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Sanremo in rosso, troppo care | le passate edizioni del Festival

Conti in rosso per il Festival di Sanremo. La Corte dei conti ha controllato i bilanci della rassegna constatando che nel periodo 2010/2012 la Rai ha accumulato un rosso di oltre venti milioni di euro. I conti sono quelli delle edizioni condotte prima da Antonella Clerici e poi i due festival condotti da Gianni Morandi. Il saldo è negativo di 7,8 milioni di euro per il 2010, 7,5 milioni di euro per il 2011 e 4,8 milioni per il 2012. La magistratura contabile parla di un miglioramento nel rapporto costi-ricavi, ma sottolinea anche come sia necessario fare una seria razionalizzazione delle spese.

Giancarlo Leone, direttore di Rai 1 da novembre 2014, ha assicurato che il contenimento delle spese è già in atto. Con la “gestione” di Fabio Fazio sono stati abbassati i costi e con l’edizione dello scorso anno il Festival di Sanremo ha raggiunto, il tanto desiderato, pareggio di bilancio. “A oggi il Festival è a costo zero, forse a fine rassegna potremo dire che ha prodotto anche degli utili – spiega il direttore del primo canale – Come l’anno scorso il costo totale, comprensivo dei 7 milioni della convenzione con il Comune di Sanremo, è di 18 milioni».

I costi del Festival della musica si concentrano principalmente negli ingaggi per i conduttori e gli ospiti, ma non solo. Durante la “gestione” Morandi i costi per le risorse artistico autoriali sono aumentati del 10,3 per cento. Ma Leone difende le passate gestioni del Festival: ” Il Festival rientra tra i programmi per cui è previsto il finanziamento dal canone. Quindi è improprio parlare di saldo negativo. Sanremo – continua – poi è un fiore all’occhiello, dà visibilità all’azienda, illumina e accende una rete: era considerato il costo fisiologico per un importante avvenimento televisivo che è nell’immaginario collettivo e serve da volano anche per promuovere altri programmi Rai

Ma il monito della Corte dei conti è rivolto a tutta la struttura della tv pubblica e viene chiesto alla Rai di adottare un piano di razionalizzazione e contenimento dei costi, compresi i costi di produzione che “impongono una sostanziale riduzione, in particolare per quelli riconducibili al Festival di Sanremo, alle fiction e a tutte le produzioni finanziate con entrate diverse da quelle del canone”.

“Il piano industriale 2013-2015, approvato dal Consiglio di amministrazione, sta andando proprio nella direzione auspicata dalla Corte dei conti – spiegano da viale Mazzini sulle osservazioni della Corte –  che nel suo documento fa riferimento alle gestioni amministrative del 2011 e del 2012. Nel 2013 sono stati conseguiti importanti risultati in termini di maggiori efficienze e di internalizzazione delle attività che troveranno evidenza nel bilancio 2013 in corso di formazione”.

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Alessandro Amato

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Alessandro Amato
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