Gli scienziati hanno individuato due nuovi materiali per produrre carburante. Una ricerca italiana ed una americana hanno scoperto il modo per ricavare combustibile dalle buste di plastica e dalla canna comune. Dalla pianta, in particolare, si possono ottenere biogas secondo gli studi della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa. Invece, dalle celebri buste per la spesa si può creare diesel, questo stando agli studi dell’Illinois Sustainable Technology Center.
Durante le analisi i ricercatori hanno scoperto che la canna possiede un’elevata capacità di produrre metano, sopratutto se questa è soggetta al doppio raccolto durante l’anno. Grazie a questo le piante sono in grado di ottenere prestazioni migliori nella produzione di energia. Particolarmente nell’area mediterranea la pianta è una specie poliennale in grado di restare produttiva per un periodo compreso tra i dieci e i 15 anni. Altra caratteristica utile ad individuare la canna come un prodotto adatto alla produzione di combustibile è la sua capacità di crescere in diverse zone senza rubare spazio alle coltivazioni.
I sacchetti di plastica, invece, possono essere convertiti in diesel e gas naturali, il procedimento per avere questo risultato è stato pubblicato su Fuel Processing Technology. “Dalla distillazione del greggio è possibile ottenere solo il 50-55% di combustibili, – spiega Brajendra Kumar Sharma, autore dello studio – ma dalla distillazione dei sacchetti di plastica, che sono costituiti da petrolio, si può recuperare quasi l’80% di combustibile”. Nei soli Stati uniti, secondo il Worldwatch Institute, si gettano via 100 miliardi di sacchetti all’anno.