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Arresti domiciliari per Orazio Colimberti, ex direttore Amia | In manette per un’inchiesta sulla società Aimeri

È stato arrestato Orazio Colimberti, ex direttore dell’Amia di Palermo. È finito ai domiciliari per un’indagine della Procura di Trani, assieme a Giovanni Battista Pizzimbone,  presidente del gruppo Biancamano Spa, con l’accusa di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

L’inchiesta della procura pugliese riguarderebbe l’appalto cosiddetto di ambito bandito nel 2011 dal Comune di Andria. Secondo l’accusa, Pizzimbone, in concorso con tre dirigenti della Aimeri, avrebbe pilotato l’esito della gara. Ai domiciliari, eseguiti sabato mattina, sono finiti anche i vertici della Aimeri, una delle imprese leader in Italia nella raccolta e nello smaltimento dei rifiuti: Orazio Colimberti, appunto, dirigente per l’area Sud Italia; Luca Venturin, direttore operativo e Massimo Zurli, responsabile per la Puglia.

L’indagine, avviata all’indomani di un attentato dinamitardo subito, nel marzo del 2011, da un ex assessore comunale di Andria, Francesco Lotito, nel suo mobilificio, ha consentito di accertare l’esistenza di costanti contatti tra l’amministratore pubblico e i quattro dirigenti arrestati.

In passato Colimberti, con l’ex presidente dell’Amia, Enzo Galioto, i componenti del consiglio d’amministrazione Angelo Canzoneri, Franco Arcudi, Paola Barbasso Gattuso e Gaetano Mendola, e i revisori dei conti Antonino Giuffrè e Giuseppe Costanza erano stati indagati dalla Procura di Palermo per bancarotta fraudolenta ai danni della società del Comune che gestiva la raccolta  lo smaltimento dei rifiuti, poi sostituita dalla Rap di Leoluca Orlando. Vicenda che si è chiusa con la prescrizione.

 

Maria Teresa Camarda

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Maria Teresa Camarda
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