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Acquisto quote Sea, Gamberale indagato per turbativa d’asta

La Procura di Milano contesta all’amministratore delegato del fondo «F2I», Vito Gamberale, l’ipotesi di concorso nel reato di turbativa d’asta nell’acquisto il 16 dicembre 2011 del 29,75% (pagato offrendo un solo euro in più della base d’asta fissata in 385 milioni dal Comune di Milano) della Sea, la società che controlla gli aeroporti di Linate e Malpensa e dove il Comune conserva la maggioranza con il 53%.

Dall’inchiesta emerge che ci sarebbe stato un patto occulto tra l’imprenditore Vito Gamberale e un altro manager del fondo F2I con l’unico altro potenziale concorrente, la società indiana Srei, che fu esclusa dalla gara pubblica perché presentò un’offerta con un ritardo di soli 10 minuti. Il procuratore aggiunto Alfredo Robledo scrive nell’avviso di conclusione delle indagini che vi fu “un previo accordo” tra Gamberale e il rappresentante per l’Italia della società indiana.

Nell’avviso di conclusione delle indagini sulla vicenda Sea, il procuratore aggiunto Alfredo Robledo individua la contropartita promessa da Vito Gamberale e da un altro manager al rappresentante per l’Italia della societa’ indiana Srei per non partecipare alla gara indetta dal Comune di Milano. Si tratta di una cessione “alla società da lui rappresentata di una quota compresa tra il 5 e il 7% delle azioni Sea Spa, ad un prezzo pari a quello che sarebbe stato corrisposto da F2i in sede di aggiudicazione poi effettivamente avvenuta in data 16 dicembre 2011 a un prezzo di un euro supEriore a quello posto a base d’asta”.

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