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Suicidio al poligono di tiro, il ventenne era uno studente | La famiglia Bitrayya: “Non si è ucciso, è stato un incidente”

Sabato pomeriggio Melvin Bitrayya, ventenne palermitano della comunità mauriziana, è andato al poligono di tiro di via Nave e lì si sarebbe suicidato.  Secondo le prime analisi degli inquirenti, ad uccidere il giovane palermitano un colpo partito dalla sua stessa pistola, una calibro 22, che il ragazzo si sarebbe rivolto alla tempia facendo fuoco. Le indagini sono ancora in corso, ma stando ai primi rilievi e alle condizioni con cui viene praticato il tiro nella struttura di via Nave, gli inquirenti tendono a escludere l’incidente.

Inizialmente si era detto che il ragazzo fosse un militare. Melvin era invece uno  al terzo anno di giurisprudenza, figlio del rappresentate della comunità mauriziana di palermo eletto alla Consulta delle cultura, Rajendra Bitrayya.Il suo sogno era entrare in polizia, per questo andava a esercitarsi al poligono di Tiro. La famiglia però non crede all’ipotesi del suicidio e ha chiesto di eseguire l’autopsia sul corpo di Melvin. La salma si trova alla Medicina legale del Policlinico. Le indagini della polizia vanno comunque avanti, in attesa dell’autopsia che chiarirà le cause della morte.

Intanto alla famiglia Bitrayya è arrivata la solidarietà di tutta la città di Palermo. Non soltanto gli altri rappresentanti della Consulta, ma anche tanti cittadini hanno espresso la loro solidarietà alla famiglia sulla pagina Facebook del padre che si sta riempiendo di tantissimi messaggi di affetto.

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Redazione

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