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Un giudice giapponese al processo sulla Trattativa

Il processo sulla Trattativa Stato-mafia fa scuola in tutto il mondo. Un magistrato della corte suprema giapponese, per motivi di studio, sta seguendo l’udienza odierna, a cui, però non è presente il grande imputato, Totò Riina.

“Dalle indagini fatte non risulta che la Yakuza abbia mai fatto una trattativa con lo Stato, né che la criminalità organizzata sia infiltrata nelle istituzioni”. Lo ha detto a margine del processo sul patto tra Cosa nostra e pezzi delle istituzioni il giudice della corte suprema di Tokyo Satoru Uchida, in Italia per studiare il sistema giudiziario. Il magistrato oggi ha seguito l’udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia. Prima e’ stato a Roma e Firenze.

Uchida, che ha 38 anni, prima di essere applicato alla Suprema Corte ha fatto il giudice penale a Fukushima. “In Giappone un processo penale viene definito nei tre gradi di giudizio in sei mesi-un anno”, ha spiegato ai cronisti a margine dell’udienza. “In Giappone – ha spiegato – ci sono 3000 giudici e 2000 pm”. Nel sistema processuale giapponese non esiste il carcere duro per i mafiosi.

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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