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Malesia, mistero sul volo scomparso | Il dirottamento potrebbe essere ancora in corso

Sul Boeing 777 della Malaysia Airlines, scomparso l’otto marzo con 239 passeggeri a bordo, si infittisce il mistero e si susseguono le teorie. Mentre pare ormai quasi sicuro che l’aereo cambiò la sua rotta, virando verso Ovest quando si sono perse le sue tracce sui tracciati e sulle registrazioni dei radar. Probabilmente stava facendo rotta, secondo fonti vicine all’Intelligence statunitense, verso le isole Andamane, nei pressi della costa Birmana.

Da quanto emerge poi dalle rivelazioni degli inquirenti, una decina di minuti dopo lo spegnimento manuale del trasponder, il pilota avrebbe dichiarato via radio: “Tutto bene, buona notte”, quando, dai dati rilevati, non poteva non aver rilevato quanto meno un guasto.

Sempre da Washington, inoltre, arriva, l’ipotesi che il volo fosse stato dirottato per poi venire usato a mo di missile, come accadde in occasione dell’11 settembre 2001, quando due aerei di linea si schiantarono contro le torri del World Trade Center a New York. Il Boeing sarebbe potuto atterrare in uno dei 630 aeroporti situati nel suo raggio d’azione, forse in uno situato nelle stesse isole Andamane.

Il dirottamento, dunque, potrebbe essere ancora in corso. Ipotesi arrivano anche dalla Cina, un altro dei 25 Paesi coinvolti nelle ricerche. Secondo un un gruppo di sismologi e fisici dell’Università della Scienza e della Tecnologia della Cina ha detto di aver registrato dei “movimenti sul fondo del mare” che potrebbero essere un segnale dell’inabissamento del volo MH370.

 

 

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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