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Test di medicina, violato il principio dell’anonimato | In 25 vincono il ricorso al Tar di Palermo

A meno di due mesi dalla prima sentenza che ha “sdoganato” il problema dell’illegittimità dei test di accesso alle facoltà di Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e protesi dentaria dell’Università di Palermo, due nuove sentenze del Tar hanno accolto il ricorso di 25 aspiranti medici, assistiti dagli avvocati Carlo Fratello e Francesco Lo Presti dello studio legale Lo Presti di Palermo.

La vicenda è stata innescata da una evidente falla nel sistema dei test di ammissione alla facoltà di Medicina: a ciascun candidato durante i test per l’anno accademico 2013/2014 era stata consegnata una scheda anagrafica da compilare prima dello svolgimento del test ed era stato chiesto di disporla sul banco con accanto un documento di identità. Una circostanza che ha consentito – si legge in una delle due nuove sentenze – “la conoscenza del codice identificativo abbinato a ciascun candidato prima della compilazione dei questionari con conseguente violazione del principio dell’anonimato e possibilità – almeno in astratto – dell’alterazione della prova”.

Il precedente riconoscimento del Tar dell’accaduto aveva creato un’occasione importante ma difficile da sfruttare: le tempistiche per presentare ricorso erano estremamente strette e complesse. I 25 ricorrenti adesso saranno iscritti in sovrannumero all’anno accademico 2013/2014.

“Siamo entusiasti del risultato raggiunto, soprattutto alla luce del fatto che siamo riusciti ad ottenere queste sentenze del Tar Palermo nel tempo record di un mese e mezzo, addirittura prima ancora dei nuovi test di ammissione previsti per il mese di aprile”, è il commento dell’avvocato Carlo Fratello “Grazie agli sforzi profusi dal nostro studio ed, ovviamente, alle due pronunce favorevoli del giudice amministrativo, i ricorrenti potranno iscriversi al corso di laurea in medicina coltivando, così, le proprie legittime aspirazioni”.

La questione però non finisce qui: è stata un’indicazione del Ministero dell’Istruzione a permettere che la modalità del concorso portasse alla violazione del principio dell’anonimato. Nel tentativo di identificare l’aspirante studente della Facoltà – per evitare spiacevoli episodi tanto discussi in passato come la presenza di parenti adulti pronti a falsare i test – in realtà si mette a repentaglio la legittimità del test.

Il Tar di Palermo non ha annullato la graduatoria pur disponendo l’ammissione definitiva dei ricorrenti. Ma già ad aprile si svolgeranno i nuovi test per l’anno accademico 2014/2015. Se il Miur non deciderà di rivedere la sua indicazione, potrebbero scattare nuovi ricorsi: la questione delle graduatorie di medicina rischia di trasformarsi in una storia senza fine.

Alessia Bellomo

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  • è una vergogna un diritto che dovrebbe essere di tutti viene così venduto costringendo i giovani a realizzare i propri desideri andando all'estero. Vediamo che cosa fare per far si che ciò non accada protestiamo tutti insieme aspetto risposta

  • LA QUESTIONE DELLA VIOLAZIONE DELL'ANONIMATO E' UNA FARSA
    ALL'ITALIANA,SONO SOLO DEI PRETESTI MESSI IN ATTO DA AVVOCATI FURBI CHE CERCANO VISIBILITA'.
    CON L'AMMISSIONE DI MIGLIAIA DI RICORSISTI HANNO
    DEVASTATO LA PROGRAMMAZIONE ED IL NUMERO CHIUSO.
    LE REGOLE VANNO RISPETTATE E L'ULTIMA SENTENZA DEL CONSIGLIO DI STATO DI CAGLIARI VA ADOTTATA ED APPLICATA PER FARE GIUSTIZIA A CHI LE PROVE LE HA SUPERATE.

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Alessia Bellomo
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