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Il presunto killer di piazza Lolli è un ex Pip escluso dal sussidio | Il gip di Palermo ha convalidato gli arresti

La Regione da diversi anni gli pagava un sussidio di 832 euro al mese come precario inserito nel bacino degli ex Pip. Alcuni giorni fa Fabio Pispicia è stato fermato dalla polizia a Palermo, con un’altra persona, a bordo di una Fiat Uno, con due pistole 7,65 e calibro 38, passamontagna e guanti. Gli investigatori stanno cercando di appurare se il commando stesse per commettere un delitto nell’ambito di una presunta guerra di mafia per il controllo del territorio o per tentare una rapina. Intanto il gip di Palermo, Riccardo Ricciardi, ha convalidato gli arresti di Pispicia e di Sergio Giacalone, l’altro uomo trovato all’interno dell’auto rubata intercettata dagli uomini della Questura.

Pispicia è stato espulso dal bacino dei precari, assieme ad altre 24 persone, pochi giorni fa a seguito dei controlli in corso da parte della Regione sui quasi tremila beneficiari del sussidio, disposti dal governatore Rosario Crocetta, che ha disposto verifiche a tappeto. “Questa vicenda fa capire su cosa abbiamo messo le mani e sul lavoro che stiamo compiendo – afferma Crocetta. – Tutto questo è stato tollerato per anni, a causa dell’assenza di controlli. Una situazione inaudita e spaventosa”.

Gli ex Pip fanno parte del progetto “Emergenza Palermo” riservato a ex detenuti e soggetti svantaggiati; creato in seno al comune di Palermo, questo bacino qualche anno fa fu assunto dalla Social Trinacria Onlus in convenzione con la Regione all’epoca del governo di Raffaele Lombardo per svolgere lavori di pulizia e facchinaggio nelle scuole e negli ospedali, ma Crocetta l’anno scorso decise di recidere il rapporto per una serie di anomalie e i precari tornarono in “Emergenza Palermo”, passando nuovamente al sussidio.

Fabio Pispicia è fratello di Salvatore, boss di Porta Nuova condannato nel processo Gotha e cognato di Tommaso Lo Presti, uno degli scarcerati eccellenti del mandamento mafioso: alle spalle ha qualche piccolo precedente per spaccio di stupefacenti e ricettazione. I 25 ex Pip sono stati espulsi dalla Regione per vicende di natura penale, altri 86 invece sono stati dichiarati decaduti perché hanno un reddito Isee superiore ai 20 mila euro previsti dalla legge.

Oltre all’ex Pip, nella lista dei 25 precari del bacino “Emergenza Palermo”, ci sono cognomi “pesanti” di noti boss di Cosa nostra. L’elenco è in mano agli investigatori: il timore è che la Regione, in assenza di controlli mai avvenuti in passato, abbia dato dato soldi pubblici a persone legate alla mafia e che hanno commesso diversi reati. Alcuni come ha rivelato il governatore Rosario Crocetta percepivano l’assegno mentre si trovavano in carcere. A dare il via ai controlli sulle posizioni dei 2.900 precari è stato proprio il governo Crocetta che sta passando al setaccio tutti gli iscritti al bacino “Emergenza Palermo” anche alla luce della norma, approvata nell’ultima finanziaria, che stabilisce il tetto di 20 mila euro di reddito Isee per potere accedere ai sussidi sociali.

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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