Si è concluso nell’Oceano Indiano meridionale il volo del Boeing 777 della Malaysian Airlines, l’aereo disperso dal’8 marzo: lo ha reso noto il premier della Malaysia, Najib Razak, nel corso di una conferenza stampa a Kuala Lumpur, in cui ha messo fine a due settimane di incognite sulla sorte del velivolo.
Lo stesso Razak aveva informato i familiari delle 239 persone a bordo dell’aereo scomparso. Le famiglie dei passeggeri sono state avvisate tramite un sms dalla compagnia aerea, secondo cui il velivolo è stato “perduto” e non ci sono sopravvissuti.
“Con profondo dolore dobbiamo ritenere, oltre ogni ragionevole dubbio, che il volo MH370 sia stato perduto e che non vi siano superstiti”. È il testo dell’sms inviato dalla Malaysian Airlines ai familiari dei passeggeri del Boeing 777, scomparso l’8 marzo.
“Dobbiamo accettare tutte le prove, le quali suggeriscono che l’aereo sia precipitato nell’Oceano Indiano meridionale”, prosegue il messaggio, spedito, in lingua inglese e in cinese, prima dell’annuncio del premier della Malaysia, Najib Razak, che ha messo fine a oltre due settimane di giallo sulla sorte del velivolo.
Dallo staff fanno sapere che è troppo presto per l’invio di un sottomarino alla ricerca dei rottami del Boeing 777. L’area in cui è precipitato, ha sottolineato la Bea (l’autorità di sicurezza dell’aviazione nazionale di Parigi), è “troppo vasta per poter considerare al momento la possibilità di ricerche sottomarine”.
Ecco la ricostruzione degli eventi dall’8 marzo a oggi:
SABATO 8 MARZO – L’aereo sparisce dai radar alle 01:30 di sabato notte, poco prima di passare dal controllo malese a quello vietnamita.
LUNEDÌ 10 MARZO – La Malaysia avvista due oggetti (tra cui una possibile zattera di salvataggio), ma si rivelano entrambi solo detriti in mare.
GIOVEDÌ 13 MARZO – I satelliti militari cinesi individuano sospetti rottami nel Mar Cinese Orientale, ma non appartengono al Boeing 777.
MERCOLEDÌ 19 MARZO – Un giornale delle Maldive riporta che gli abitanti di Kuda Huvadhoo avrebbero avvistato l’aereo che sorvolava l’isola a bassa quota l’8 marzo, ma le autorità di Malè lo escludono.
GIOVEDÌ 20 MARZO – I satelliti australiani rilevano due oggetti nell’Oceano indiano meridionale. L’immagine viene definita “credibile” e sul posto si dirigono quattro aerei, una nave mercantile norvegese e una nave militare australiana in grado di recuperare tutti i detriti.
LUNEDÌ 24 MARZO – Il premier della Malaysia, Najib Razak, mette fine ad oltre di due settimane di giallo e annuncia che il volo si è concluso nell’Oceano Indiano meridionale.