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Scandalo esami falsi all’Università di Palermo | Il pm chiede 10 anni per una segretaria dell’ateneo

Scandalo esami falsi all’Università di Palermo. Il pm Amelia Luise ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione (già diminuita per la scelta del rito abbreviato) per Paola Adriana Cardella, responsabile della segreteria della facoltà di Economia e commercio dell’ateneo palermitano, che è accusata di avere caricato sul sistema dell’università 71 esami che non sarebbero stati mai sostenuti da dieci studenti.

Alcuni di loro secondo l’accusa si sono poi laureati grazie alle false attestazioni della regolare carriera universitaria. Secondo l’accusa, bastava pagare e nel piano di studi spuntavano esami mai sostenuti. Non c’era bisogno di presentarsi davanti ai prof della facoltà di Economia e commercio, Architettura e Ingegneria. Fino a quando gli agenti della sezione Reati contro la pubblica amministrazione della Squadra mobile non hanno scoperto la truffa.

Due studenti hanno chiesto il rito abbreviato: Francesco Mattina, per il quale è stata chiesta la condanna a un anno, e Claudia Vitello che rischia la condanna a dieci mesi. Altri sei studenti hanno chiesto di patteggiare la condanna con pene da sette mesi a due anni. Si tratta di Francesco Giaconia, Marilena Tusa, Francsco Pirrone, Davide Di Salvo, Giuseppe Lo Buono, Gioacchino Maria Di Franco. Tra gli indagati c’è anche un’altra impiegata dell’università, Rosalba Volpicelli, per la quale è stato richiesto il rinvio a giudizio.

Redazione

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