Rilanciare l’autonomia della Sicilia per uscire dalla crisi. Un obiettivo ineludibile in un’Isola dove non c’è più crescita, caratterizzata da un divario economico, sociale e infrastrutturale allarmante e dalla quale sempre più persone vanno via. Sono i temi affrontati in occasione del dibattito “Per la Sicilia”, trasmesso in diretta streaming e promosso al Palazzo dei Normanni di Palermo da Sicilia OpenGov, associazione per lo sviluppo della libertà di informazione.
Docenti universitari e professionisti si sono confrontati sulla strategia di rilancio del Sud ed in particolare della Sicilia, con un’attenzione privilegiata per la fiscalità di vantaggio, la perequazione infrastrutturale e la piena attuazione dello Statuto.
La ‘ricetta’, per Sicilia OpenGov, sta proprio nell’autonomia. Come spiega Gaetano Armao, docente di diritto amministrativo: “La Sicilia può ancora essere competitiva e attrarre investimenti, ma occorre che possa esercitare le sue prerogative sul piano finanziario, e può farlo rilanciando l’autonomia, attraverso un uso consapevole degli strumenti dello Statuto. Ci siamo stancati di aspettare ciò che Roma decide di concederci o regalarci. Allo Stato bisogna chiedere interventi effettivi”.
La Sicilia sta morendo ma non è troppo tardi. Armao avverte ancora: “Nel 2060 avremo un quarto di Pil in meno, un quinto di abitanti in meno e l’età media della popolazione supererà i 65 anni. Continuando di questo passo non solo non riusciremo ad attirare nessuna impresa del Nord e del resto del mondo. Per rilanciare l’economia siciliana occorre investire sulle risorse, sulle infrastrutture ma attraverso maggiore autonomia e soprattutto un maggiore raccordo anche con le regioni del Mezzogiorno, rafforzando il meridionalismo ed il regionalismo”.