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Obama parla con Papa Francesco per 50 minuti | “Per favore preghi per me e per la mia famiglia”

Scortato da un corteo con oltre 50 mezzi con a bordo decine di agenti delle forze speciali, Barack Obama è arrivato a San Pietro per l’incontro con Papa Francesco, il primo impegno della sua visita di oggi a Roma.

Nel cortile di San Damaso il presidente Obama è stato accolto dal prefetto della Casa Pontificia, monsignor Georg Gaenswein, che aveva già incontrato nel 2009 quando era giunto in Vaticano per incontrare Benedetto XVI. Gaenswein gli ha presentato i gentiluomini pontifici, con alcuni dei quali Obama ha scambiato qualche battuta in inglese.

“È bellissimo essere di nuovo qui” ha detto Obama salutando uno dei gentiluomini pontifici. Papa Francesco ha accolto il presidente Obama con una vigorosa stretta di mano, nella Sala del Tronetto, dove il capo di stato è giunto accompagnato dal prefetto della Casa Pontificia. “È meraviglioso incontrarLa”, ha detto Obama al Papa, che ha risposto “Grazie”.

Nel porgergli la mano, Francesco ha detto: “Benvenuto signor Presidente”. Dopo le foto di rito in favore dei flash e degli obiettivi dei fotografi il presidente degli Stati Uniti e il Pontefice si sono chiusi per un colloquio privato con i due traduttori. Fuori, il prefetto della casa Pontificia, Georg Gaenswein, ha conversato con il segretario di Stato statunitense John Kerry.

Dopo il colloquio privato, durato circa 50 minuti, Papa Francesco ha salutato i componenti della delegazione USA. Poi il tradizionale scambio di regali. Ma c’è stato un piccolo imprevisto: mentre Papa Francesco e Barack Obama si stavano avvicinando al tavolo dei doni il coperchio di un astuccio ha ceduto e tutte le monete sono cadute per terra. Monsignor Gaenswein ha raccolto subito tutto ma l’equilibrio è durato poco: le monete sono finite di nuovo per terra. E Papa Francesco è scoppiato a ridere.

Tra i regali anche un astuccio con dei semi provenienti dal giardino della Casa Bianca e destinati ai giardini delle Ville Pontificie di Castelgandolfo, recentemente aperti al pubblico. Il presidente Obama ha detto a Francesco: “Se ha la possibilità di venire alla casa Bianca vedrà anche il giardino”. E il Papa ha risposto: “Come no?”.

Papa Francesco ha parlato con il presidente Obama “dell’esercizio dei diritti alla libertà religiosa, alla vita, e all’obiezione di coscienza nonché del tema della Riforma Migratoria”. E insieme Papa e Obama hanno “espresso il comune impegno nello sradicamento degli esseri umani nel mondo”. Tutti temi, afferma una nota vaticana, che rappresentano “questioni di speciale rilevanza per la Chiesa nel Paese”.

“Sua Santità è probabilmente l’unica persona che deve subire più protocollo di me” ha commentato Obama al termine del suo colloquio durante il presidente ha chiesto al Pontefice: “Per favore preghi per me e per la mia famiglia. Sono con me in questo cammino e devono sopportarmi”.

Quella di Obama a Roma è una giornata ricca di impegni. Alle 12.30 il faccia a faccia con Napolitano, poi l’attesto incontro con Matteo Renzi fissato per le 14.30 a Villa Madama e la conferenza stampa alle 15.30. Con la visita privata del Colosseo, Obama saluterà la Capitale.

Per consentire gli spostamenti in sicurezza, già da ieri sono scattati i divieti di sosta attorno a Villa Taverna, ai Parioli, residenza dell’ambasciatore americano. Chiusa al traffico viale Rossini, con la temporanea sospensione delle fermate di bus e tram e la deviazione di numerose linee. Divieti di sosta anche attorno alla sede dell’ambasciata Usa di via Veneto e, ad ampio raggio, nelle zone del Vaticano, del Quirinale, di Villa Madama, così come nell’area tra Villa Borghese, via Veneto e Porta Pinciana, piazza Bocca della Verità e largo di Torre Argentina, su alcune strade all’interno del rione Trastevere e al Colosseo, dove entro le 13 chiuderà la fermata della metropolitana.

Azzurra Sichera

Chi mi conosce ha smesso di comprarmi pigiami e mi regala libri; detesto avere gli occhiali sempre sporchi; soffro di dipendenza da carboidrati; amo e odio la mia città, Palermo, così come non sopporto gli stereotipi sulla Sicilia e i siciliani; la prima cosa che faccio quando inizio un libro è leggere i ringraziamenti; amo le tazze e colleziono "L'apologia di Socrate" di Platone in tutte le lingue.

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