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Tragedia a Gela, una tredicenne si suicida dopo un rimprovero | Ha lasciato una lettera ai genitori: “Siete contenti?”

Tragedia a Gela: una ragazzina di 13 anni, che frequentava la terza media, si è impiccata nella propria abitazione, lasciando due biglietti di spiegazioni. La ragazza avrebbe subito un rimprovero dal padre. È andata nella sua stanza e si è uccisa. È stato proprio il padre a fare la terribile scoperta intorno alle 16.00.

La ragazzina viveva con i genitori, la sorella di 22 anni e il fratello di 17. Quando il padre ha bussato alla porta della stanzetta, il corpo della figlia pendeva dal soffitto con un cappio al collo. Inutile la disperata corsa in ospedale e i tentativi dei medici di salvarla. La ragazza avrebbe compiuto 14 anni il prossimo giugno.

“Siete contenti? Avete visto?”, sarebbe una delle frasi contenute in uno dei biglietti ritrovati. In nessuno dei due la giovane ha scritto i destinatari: secondo i carabinieri potrebbe aver voluto dire che il suicidio è il risultato ottenuto per colpa di un certo comportamento mantenuto nei confronti della ragazzina da persone ancora da identificare. Gli inquirenti infatti non escludono che la tredicenne possa aver avuto contrasti con i compagni di scuola. Pur essendo stata iscritta per i primi due anni delle medie in un istituto comprensivo, aveva poi chiesto e ottenuto il trasferimento ad un’altra scuola. Si sarebbe impiccata salendo su una sedia, con una corda al collo, passata sopra l’armadio, e all’altro capo legata a un pomello.

La Procura di Gela ha aperto un’inchiesta per verificare se si configura il reato di istigazione al suicidio. La famiglia della ragazzina è stata interrogata dai carabinieri per accertare a chi fossero rivolte le terribili parole nella lettera.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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  • mi dispiace....ma la povera giulia ha voluto cosi'...spero che puoi riposare in pace.......ti conosco di vistama mi mancherai.Lasciate tutto cio' che vi possa portarvi alla morte(cell,computer e facebook).Ormai il mondo è perso.......comunque nn ti ricordi,ma ti o incontrato al grest di macchitella...addio...........

  • Ho cinquanta anni, tre figli non ancora adolescenti che amo come più non posso.
    Leggo per caso questa tragedia e mi si strazia il cuore pensando ad una bimba che ha gettato la vita che è la cosa più grande che abbiamo e che a momenti alterni ci porta l'amore che è l'altra cosa grande che abbiamo.
    I genitori amano i figli e sperano di essere amati da questi ma soprattutto pregano perchè il signore possa concedere loro più tempo possibile per accompagnare i propri bimbi a diventare grandi nonostante le avversità e le fatalità dell'esistenza. Se questo sogno si infrange e si spezza una vita troppo giovane per decidere contro se stessa la vita di un genitore potrebbe non avere più alcun senso. Qualcuno ha osservato che esiste la parola vedovo, la parola orfano, ma nessuna parola per indicare un genitore che perde un figlio che rappresente il significato più grande della parola amore.
    Riposa in pace ancgelo.

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