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Sabotata la centralina per il rilancio dell’acqua a Niscemi | Scatta l’emergenza idrica per la terza volta in un mese

Per la terza volta, in un mese, Niscemi subisce il sabotaggio della sua centralina di rilancio dell’acqua potabile di contrada Mascione, dove sconosciuti malviventi hanno trafugato i cavi elettrici e il quadro-comando, facendo scattare l’ennesima emergenza idrica nel centro abitato. L’ultimo episodio è avvenuto nello scorso fine settimana.

“Questo è un attacco alla città – dice il sindaco Francesco La Rosa – che viene sferrato con insistenza dopo la decisione mia e della giunta comunale di far costituire il comune di Niscemi parte civile ai processi di mafia e contro esponenti del racket delle estorsioni e dell’usura”. Secondo il sindaco, “la mafia vuole fare esplodere l’emergenza igienico-sanitaria per costringere l’amministrazione comunale a recedere dai suoi propositi di legalità e di giustizia. Ma non ci fermeranno” – dice. Il comune di Niscemi riceve da Caltaqua, la società che gestisce il servizio idrico, 60 litri al secondo ogni tre-quattro giorni: 30 dalla centrale di contrada Mascione (tra Grammichele e Granieri, in provincia di Catania) e 30 dall’acquedotto Blufi. I tre danneggiamenti in un mese hanno allungato i turni di distribuzione, con cadenza ogni sei-otto giorni.

“I disagi stanno rendendo la vita assai difficile a Niscemi – dice, il sindaco – la gente è disperata, scuole, comunità ed esercizi pubblici rischiano di chiudere”. “Mi rivolgerò al prefetto di Caltanissetta – annuncia, La Rosa – perché convochi il comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico dalla cui riunione scaturiscano provvedimenti utili a migliorare e garantire l’approvvigionamento idrico di Niscemi”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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