Antonio Ingroia è il nuovo amministratore unico di Sicilia e-Servizi, la società per l’informatizzazione controllata dalla Regione siciliana.
La nomina è arrivata durante l’Assemblea dei soci riunita questo pomeriggio che ha approvato la proposta di chiusura della procedura di liquidazione avanzata proprio da Ingroia nel ruolo di commissario. L’ex pm ha un mandato di tre anni.
Da neo-amministratore Ingroia ha presentato un esposto alla Procura di Palermo e alla Procura della Corte dei Conti indagando, in qualità di ex commissario liquidatore, sulle spese della società di informatizzazione in passato a gestione pubblica e privata, mentre solo da qualche giorno il capitale sociale è interamente detenuto dalla Regione siciliana.
Tra gli elementi presenti nell’esposto, una consulenza legale con una richiesta di 3,5 milioni di euro da parte di un avvocato ma che non sarebbe supportata da alcun contratto o incarico scritto e altre prebende per un ulteriore milione di euro.
In conferenza stampa, Ingroia ha anche fornito un dato su quanto la società spenderà nei prossimi anni. Sulla base del capitolato d’appalto firmato con Sicilia e-Servizi quando il capitale era pubblico-privato, la Regione pagava dai 25 ai 50 milioni di euro per i beni e i servizi informatici forniti dalla società, mentre in base a uno studio appena effettuato d’ora in avanti la Regione, adesso socio unico delle e-Servizi, avrà una spesa di 12 milioni di euro all’anno. “Nulla di illegale – la premessa di Ingroia – Certo, quel capitolato era stato scritto per fare arricchire i privati”.
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