La Bce vede segnali positivi nel mercato del lavoro | “Ma la disoccupazione rimane troppo alta”

di Redazione

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La Bce vede segnali positivi nel mercato del lavoro | “Ma la disoccupazione rimane troppo alta”

| giovedì 10 Aprile 2014 - 11:07

Il bollettino mensile emesso dalla Banca centrale europea informa che la Bce ricorrerà “anche a strumenti non convenzionali nell’ambito del suo mandato per far fronte con efficacia ai rischi di un periodo troppo prolungato di bassa inflazione. In prospettiva, il Consiglio direttivo seguirà gli andamenti con molta attenzione e prenderà in considerazione tutti gli strumenti disponibili. Esso è fermamente determinato a mantenere un elevato grado di accomodamento della politica monetaria e a intervenire con prontezza, se necessario. Pertanto, non esclude un ulteriore allentamento della politica monetaria”.

Le prospettive sul dato riguardante l’inflazione rimangono “complessivamente contenute anche nel medio termine, tenuto conto della debolezza generalizzata dell’economia, del grado elevato di capacità inutilizzata e della modesta creazione di moneta e credito. Allo stesso tempo il Consiglio direttivo segue con attenzione gli andamenti nei mercati monetari”.

L’Eurotower vede i primi segnali positivi per quanto riguarda il mercato del lavoro. Nonostante ciò la disoccupazione continua a rimanere a livelli troppo alti: “sebbene dai mercati del lavoro provengano i primi segnali di miglioramento, la disoccupazione resta elevata nell’area dell’euro, unitamente a una capacità produttiva inutilizzata nel complesso considerevole. Gli aggiustamenti di bilancio necessari nei settori pubblico e privato seguiteranno a gravare sul ritmo della ripresa economica”.

“I rischi per le prospettive economiche dell’area dell’euro – precisa la Bce – continuano a essere orientati al ribasso. Gli andamenti nei mercati finanziari mondiali e nei paesi emergenti, nonché i rischi geopolitici, potrebbero essere in grado di influenzare negativamente le condizioni economiche. Altri rischi al ribasso includono una domanda interna inferiore alle attese e un’attuazione insufficiente delle riforme strutturali nei paesi dell’area, nonché una crescita più debole delle esportazioni”.

“La ripresa in atto – spiega la Bce – è sempre più sostenuta dal consolidamento della domanda interna. In prospettiva, si dovrebbe concretizzare un ulteriore incremento della domanda interna, favorito dall’orientamento accomodante della politica monetaria, dai continui miglioramenti delle condizioni di finanziamento che si trasmettono all’economia reale e dai progressi compiuti sul fronte del risanamento dei conti pubblici e delle riforme strutturali. Inoltre, i redditi reali beneficiano di un andamento moderato dei prezzi, in particolare di quotazioni dell’energia più contenute. L’attivita’ economica dovrebbe altresì trarre vantaggio da un graduale rafforzamento della domanda di esportazioni dell’area”.

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