Marcello Dell’Utri è latitante | La Dia: “Irreperibile da marzo”

di Redazione

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Marcello Dell’Utri è latitante | La Dia: “Irreperibile da marzo”

| venerdì 11 Aprile 2014 - 09:11

Marcello Dell’Utri sarebbe irreperibile “sin dalla seconda metà dello scorso mese di marzo”. È quanto si evince da una nota della Dia di Palermo, alla quale è stata delegata la notifica dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Dell’Utri, emessa l’8 aprile scorso dalla terza sezione della Corte d’Appello di Palermo.

Intanto la procura generale di Palermo ha chiesto al ministero della giustizia di attivare le procedure internazionali per la ricerca di Marcello Dell’Utri. L’istanza è già arrivata in via Arenula. Dopo il si del guardasigilli verranno avvertite le divisioni interpool e la divisione Sirene del Viminale per dar via alle ricerche.

Il provvedimento scaturisce infatti proprio da un’attività d’indagine della Dia, che ha consentito l’acquisizione di numerosi riscontri ed elementi investigativi circa la sussistenza di “un grave e concreto pericolo di fuga dell’imputato”, in vista della sentenza definitiva della Cassazione fissata per il prossimo 15 aprile. Immediatamente è stato attivato il personale dei Centri operativi della Dia sul territorio nazionale, che ha controllato tutti i recapiti conosciuti di Dell’Utri e dei suoi familiari ma senza alcun esito.

L’ex senatore al momento risulta “irreperibile” e la Corte d’Appello, ricevuti i verbali della Dia, ne ha dichiarato lo stato di latitanza. “La Direzione Investigativa Antimafia – si legge in una nota – sta svolgendo tutti gli approfondimenti investigativi necessari alla localizzazione del Dell’Utri, in ambito nazionale ed internazionale, in considerazione, altresì, del fatto che la già avviata attività di indagine poteva far ritenere l’irreperibilità dell’ex senatore, in Italia, sin dalla seconda metà dello scorso mese di marzo”.

A darne notizia oggi anche i quotidiani La Stampa e Il Giornale di Sicilia. Secondo gli investigatori,  l’ex senatore avrebbe due passaporti diplomatici e dal Libano sarebbe pronto a spostarsi. Ma fonti dell’Ansa riferiscono che Dell’Utri non è mai arrivato in Libano. Lo dicono fonti ben informate a Beirut e altre collegate alle autorità che controllano il traffico in entrata e in uscita dell’aeroporto internazionale della capitale libanese. E adesso pare che un testimone che  avrebbe viaggiato accanto a lui su un volo Parigi-Beirut il 24 marzo scorso. L’uomo – che ha chiesto di restare anonimo – ha riferito all’ANSA che l’ex senatore ha viaggiato “in business” ed ha assicurato di averlo visto ritirare il bagaglio una volta atterrato e uscire dall’aeroporto.

Poi la conferma: Marcello Dell’Utri agli inizi di aprile era a Beirut. La notizia arriva direttamente da  ambienti della procura generale di Palermo. Non è chiaro se i magistrati abbiano chiesto al ministero della giustizia di attivare l’Interpol per le ricerche del latitante attraverso l’emissione di un mandato di cattura internazionale. ‘Non si vede nessuno da tempo”. È questo l’unico commento raccolto nell’abitazione milanese dell’ex senatore.

Lui, però, è risultato irreperibile e ancora non è certo in che Paese estero si trovi. Il palazzo, residenza storica di Dell’Utri è quello in via Senato, a due passi dall’Archivio di Stato, e sede della ‘Biblioteca di via Senato’, la fondazione specializzata in libri rari (e organizzatrice per vent’anni di un’importante kermesse) di cui Dell’Utri è presidente. All’interno, nel primo dei cortili che si susseguono e terminano con un giardino e una fontana, il portiere si limita a confermare che qualcuno è venuto a cercarlo: ”Sì, la polizia, credo, avevano un tesserino con su scritto Dia”. Però sull’ultima volta che ha visto l’uomo politico il custode rimane vago:”Non si vede nessuno da tempo”, dice, senza meglio precisare. ”Tanti giorni, tanti giorni”, si limita a ripetere sorridendo.

“Non ho notizie di un provvedimento recente di custodia cautelare in carcere per Marcello Dell’Utri. Nè potevo averne ovviamente contezza in anticipo. Apprendo queste informazioni stamattina dalla lettura dei giornali. Ma mi sembra alquanto improbabile che secondo quanto riportato da alcuni quotidiani Dell’Utri potesse trovarsi in un Paese estero nel periodo che viene citato dai giornali ed in cui veniva intercettato al telefono”. Cosi’ risponde all’AGI l’avvocato Giuseppe Di Peri, legale di Marcello Dell’Utri, irreperibile dopo l’emissione di un ordine di custodia cautelare nei suoi confronti in vista dell’udienza della Cassazione che martedì dirà l’ultima parola sulla condanna per mafia. “Il mio ultimo contatto risale a qualche settimana fa. Ci siamo visti. Ritengo che non abbia lasciato il Paese ma non ho informazioni, al momento”, ha aggiunto l’avvocato Di Peri.

Tre settimane fa la procura generale, sulla base di un’intercettazione di una conversazione del fratello di Dell’Utri, da cui si potevano dedurre le intenzioni dell’ex manager di Publitalia di lasciare il Paese, e degli accertamenti della Dia che da tempo tenevano sotto controllo l’imputato, aveva chiesto il divieto di espatrio con sequestro del passaporto. Ma l’istanza venne rigettata dalla corte in quanto per i reati di criminalità organizzata l’unica misura cautelare ipotizzabile è la custodia in carcere. La Procura generale ha fatto ricorso contro il rigetto al tribunale del riesame che ha confermato l’orientamento dei giudici di appello. Da qui la nuova richiesta, questa volta di arresto, che risale a lunedì sera scorso. I giudici l’hanno accolta e depositato il provvedimento martedì.

La sentenza definitiva è attesa  per il 15 aprile, martedì prossimo.

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