Parmitano, ambasciatore di un’Europa senza confini

di Redazione

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Parmitano, ambasciatore di un’Europa senza confini

| lunedì 14 Aprile 2014 - 20:35

Un’Europa senza confini e che sappia valorizzare la ricerca come elemento chiave per la crescita: sono queste le prime linee del programma dell’astronauta Luca Parmitano in qualità di ambasciatore del semestre della presidenza italiana dell’Unione Europea.

A indicarle è stato lo stesso astronauta, a margine della prima ‘uscita pubblica’ con i suoi compagni di equipaggio, il comandante russo Fyodor Yurchikin e l’americana Karen Nyberg. Prima della conferenza, organizzata dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), gli astronauti sono stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

”La qualifica di ambasciatore è un titolo straordinario, che raccoglie il senso di quello che facciamo’‘, ha detto Parmitano, astronauta dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) e pilota collaudatore dell’Aeronautica Militare. Quello con il presidente Napolitano “è stato un incontro emozionante”, ha detto e “ho apprezzato la grande convinzione del nostro presidente, che vede nell’Europa il passaggio necessario per la nostra crescita, come italiani ed europei”. Per Parmitano far parte dell’Europa “è un momento evolutivo molto importante” ed io, ha sottolineato l’astronauta, “sono più che europeista: sono transnazionale”. Ha ancora tanta nostalgia dello spazio: ”mi manca, ma adesso ho un ruolo altrettanto importante, che affronterò con lo stesso entusiasmo”, ha detto. Parmitano è quindi pronto alla sua ”nuova missione”.

Il suo primo obiettivo è ”comunicare e cogliere questa straordinaria opportunità, per noi italiani, di attraversare i confini ‘inventati’ e muoversi verso una più forte integrazione in Europa”. E’ un’Italia, quella che vede l’astronauta, forte di un’industria aerospaziale che ha costruito il 40% del volume della Stazione Spaziale, così come le navette Atv e Cygnus: ”sono fatti che parlano da soli”. La scelta di nominare come ambasciatore un astronauta, poi, è un segnale importante del valore che la ricerca scientifica ha per l’Europa. ”Spazio – ha detto – non vuol dire solo scienza, tecnologia, esplorazione: l’attività di ricerca contiene in se’ tutti questi elementi, è la colla che li tiene insieme. Quando potremo lasciare la Terra per altri mondi, potremo farlo solo grazie alla ricerca e allora ci volteremo indietro a ringraziarla”.

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