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Ucraina, scade l’ultimatum di Kiev ai filo-russi | L’Onu cerca una mediazione tra le parti

La situazione in Ucraina “è più esplosiva che mai”. A dichiararlo è stato  il vice segretario generale Onu per gli affari politici, Oscar Fernandez Taranco, mentre nell’est del Paese continua a crescere la tensione tra ucraini e filo-russi. Il governo di Kiev aveva lanciato un ultimatum ai filo-russi affinché deponessero le armi, abbandonando gli edifici pubblici occupati, ma questo non ha sortito alcun effetto.

Il presidente ucraino ad interim, Oleksandr Turcinov, per tutta risposta, ha detto chiaramente che “Non tollererà un’altra situazione simile a quella verificatasi in Crimea” e ha annunciato che invierà l’esercito per ristabilire l’ordine. Il governatore di Donetsk, dove nei giorni scorsi è stata proclamata una repubblica autonoma, ha confermato l’introduzione del regime anti-terroristico voluto dal governo centrale “per garantire la pace e l’ordine nella regione”.

Della vicenda ucraina si sta occupando anche l’Onu, che ha convocato una riunione del Consiglio di Sicurezza. L’ambasciatore russo Vitaly Churkin ha fatto presente che “le possibilità di evitare una guerra civile in Ucraina sono tutte in mano all’Occidente che deve tenere a freno i reparti andati fuori controllo, fermare  l’uso delle forze armate contro la popolazione ucraina e avviare immediatamente un vero dialogo nazionale con la partecipazione paritaria di tutti le regioni per arrivare presto a una riforma costituzionale radicale”.

Churkin ha anche ribadito che non vi è nessuna “mano di Mosca” nell’evoluzione degli ultimi avvenimenti. Anzi, secondo quanto riferito dall’ambasciatore, “alcuni cittadini russi sono a rischio ritorsioni e stanno correndo seri pericoli, e per questo è necessario garantire la loro tutela”.

Dichiarazioni subito smentite dalla controparte britannica, rappresentata dall’ambasciatore Mark Lyall Grant il quale ha fatto presente che ci sarebbero 35-40 mila soldati russi schierati alla frontiera con l’Ucraina. I colloqui tra Russia, Usa, Europa e Ucraina sono fissati per il 17 aprile a Ginevra. Ma Churkin si è affrettato a ribadire che “un’operazione militare contro i separatisti potrebbe avere conseguenze tragiche, mettendo a rischio l’incontro”. La polveriera ucraina potrebbe esplodere da un momento all’altro.

Domenico Giardina

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Domenico Giardina
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