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Usa, dal 2015 gli smartphone saranno dotati di antifurto kill-switch

Un antifurto universale per smartphone integrato in tutti i nuovi dispositivi da luglio 2015: il programma “Smartphone anti-theft voluntary commitment”, appoggiato da un serie di colossi tra cui Apple, Microsoft, Google e Samsung e dai carrier statunitensi Verizon Wireless, AT&T, Sprint, T-Mobile e Us Cellular, è stato presentato dalla CTIA e oggi è stato siglato l’accordo per una parternship affinché venga inserito un kill-switch nei futuri device.

Lo scopo è quello di rallentare la dilagante piaga del furto di smartphone, inserendo una serie di funzioni che permettano non solo l’eliminazione di tutti i propri dati, ma anche il rendere inutilizzabile il telefono: l’antifurto, simile ai sistemi già esistenti come “Trova il mio iPhone” per iOS di Apple e “Gestione dipositivi Android” per il SO di Google, sarà universale e permetterà anche la riattivazione dello smartphone qualora fosse stato smarrito e ritrovato e il ripristino dei propri dati, se salvati in un sistema cloud.

I due legislatori di New York e San Francisco, Eric Schneiderman e George Gascon, che per primi hanno sostenuto l’idea di un antifurto kill-switch su tutti gli smartphone, hanno applaudito la decisione del CTIA, ma al tempo stesso criticato il fatto che non verrà inserito di default, ma spetterà all’utente la scelta: “La decisione del CTIA di rispondere alla nostra richiesta di intervento annunciando un nuovo impegno volontario per rendere la funzionalità anti-furto disponibile sugli smartphone rappresenta un passo in avanti su ciò che è necessario fare per porre fine, in maniera efficace, all’epidemia di furto degli smartphone – si legge nella dichiarazione – ma esortiamo CTIA e i suoi membri di abilitare di default l’anti-furto su tutti i dispositivi, piuttosto che fare affidamento sull’opt-in”.

Il motivo per cui si è optato per il non abilitare l’antifurto di default è da ricollegare a una paura scaturita dal fatto che qualche malintenzionato possa creare una “porta” tramite cui accedere allo smartphone stesso e sfruttarlo per attività criminali.

La novità vale attualmente ancora solo per gli USA. Nessuna novità, invece, per quanto riguarda l’Europa

Francesco Reina

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Francesco Reina
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