Ars, il ddl “salva imprese” è legge grazie anche alle opposizioni | Ma adesso è a rischio la Finanziaria bis

di Maria Teresa Camarda

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Ars, il ddl “salva imprese” è legge grazie anche alle opposizioni | Ma adesso è a rischio la Finanziaria bis

| mercoledì 23 Aprile 2014 - 20:54

L’Assemblea regionale siciliana ha approvato il ddl ‘salva-imprese’, che prevede un mutuo, con piano di ammortamento trentennale, di quasi un miliardo di euro per fare fronte ai debiti della pubblica amministrazione in Sicilia nei confronti delle imprese.  Il ddl è stato approvato con 48 voti a favore e 16 contrari. Il mutuo sarà contratto a un tasso del 2,7%: 600 milioni andranno alle aziende che hanno lavorato per Asp e ospedali, il resto andrà diviso fra i creditori di Regione ed enti locali.

Gli oneri finanziari dell’ operazione saranno coperti dalle addizionali Irap e Irpef, stimate per gli anni 2015 e 2016, in 330,51 milioni di euro. Tra quota d’interessi e quota capitale, la Regione pagherà 47,7 milioni nel 2015 e altrettanti nell’anno successivo. Dal pagamento dei debiti verso le imprese, il governo Crocetta ha stimato maggiori entrate Iva, già per quest’anno, pari a 40 milioni.

“L’approvazione di questa legge non è il risultato di una parte, ma di tutti. È stato evitato il disastro annunciato, mettendo in sicurezza i conti”, ha commentato il presidente della Regione Rosario Crocetta.

L’approvazione del ddl è stata possibile grazie soprattutto al “patto di desistenza” delle opposizioni di centrodestra, che hanno deciso di astenersi per abbassare la quota di maggioranza necessaria. “Sul ddl ‘salva imprese’ il nostro gruppo si astiene. Abbiamo offerto una tregua istituzionale sul tema odierno e su quello della finanziaria bis ad un governo in difficoltà e senza una maggioranza. Pur approvando lo spirito e il percorso non siamo convinti della validità delle misure varate”, ha detto in Aula Toto Cordaro, del gruppo Pid-Grande sud verso Fi.

I nodi al pettine di Crocetta arriveranno adesso dall’esame della finanziaria bis, probabilmente da stravolgere dopo che, secondo l’ultima versione del dl Irpef del governo Renzi, la Regione siciliana dovrà partecipare al riequilibrio di finanza dello Stato per 90 milioni, 20 mln in più rispetto a quanto previsto. Inoltre, in base alle fonti che hanno preso visione del Dl Irpef, l’irrigidimento del patto di stabilità comporterà un blocco della spesa di 90 mln, 30-40 mln in meno rispetto alla precedente versione del Dl.

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