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Almaviva Catania: “Il governo intervenga contro le delocalizzazioni”

“Non permetteremo che ci mandino tutti a casa”. I lavoratori del call center Almaviva Contact di Catania sono stati ospiti questa mattina della trasmissione di Raitre Agorà. L’obiettivo: sensibilizzare il governo nazionale sulle delocalizzazioni nel settore delle telecomunicazioni.

“Nell’ultima riunione con i vertici dell’azienda (lo scorso 8 aprile, n.d.r.) – dice Natale Falà, dipendente del call center catanese – ci hanno avvertito che la situazione è grave, che il calo nei volumi delle commesse e il fenomeno delle delocalizzazioni potrebbero lasciarci soltanto pochi mesi di vita. Siamo veramente preoccupati, ma non permetteremo che ci trattino come lavoratori dei sottoscala. Devono fare qualcosa, non possiamo perdere il posto”.

Nella scorsa riunione dell’8 aprile, convocata per decidere come procedere con i contratti di solidarietà, l’amministratore delegato di Almaviva, Marco Tripi, aveva infatti – secondo quanto riferito dai sindacati – presentato una situazione di “assoluta gravità”.

Intanto, per continuare a manifestare contro l’incertezza del proprio futuro, oggi pomeriggio, dalle 18 in poi, davanti ai cancelli dello stabilimento di Almaviva Contact a Misterbianco si terrà un sit in di tutti i lavoratori impiegati nel settore delle telecomunicazioni.

I lavoratori dei principali call center della provincia di Catania si ritroveranno davanti ai cancelli di Almaviva per gridare la propria indignazione, sofferenza e preoccupazione. Le gare al massimo ribasso che spingono gli outsourcer fuori dal territorio nazionale con le delocalizzazioni rischiano di minare alla base l’occupazione di migliaia di lavoratori italiani di cui 9000 solo nella provincia etnea.

I lavoratori – si legge nella nota diffusa da Almaviva – sono già stati avvisati dalla proprietà circa il futuro incerto che all’orizzonte si materializza. In Sicilia 5000 dipendenti tra Catania e Palermo lavorano per Almaviva con una età media di 40 padri e madri di famiglia giovani e meno giovani che di call center vivono.

(Foto di Alessandro Spina)

Maria Teresa Camarda

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  • Ti ringrazio per aver usato un mio fotogramma nel tuo articolo e per il contribuito che ci stai stando per una causa comune. Grazie!!!

  • I lavoratori di almaviva catania,piuttosto che affidarsi ai sindacati fanno bene ad affidarsi alla
    preghiera.L'azienda spera in aiuti regionali pur sapendo che non esistono soldi disponibili,quindi
    attende l'inevitabile.I sindacati sono associazioni il cui unico scopo è raccogliere denaro dei
    lavoratori facendo leva sulle loro paure e le loro ignoranze.Proprio quel campione citato nell'articolo
    ha sistemato lui(e sua moglie)diventando tl (belle le amicizie e i regali con i responsabili
    delle risorse umane eh?),ora passa le giornate a urlare in sala o leggere il giornale al pc.
    Qualche altra RSU vive di permessi sindacali retrubiti e permanenti e l'unica presenza aziendale è
    la passeggiata mattutina tra i poveri ex colleghi che trattati come bestie da TL ignoranti,lavorano
    senza capire più che fanno.

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Maria Teresa Camarda
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