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Totò Cuffaro, condannato e pensionato in Sicilia | Riceve un vitalizio da 6 mila euro dall’Ars

Salvatore “Totò” Cuffaro, ex governatore della Regione Siciliana condannato per favoreggiamento aggravato alla mafia, è un baby pensionato dell’Assemblea regionale siciliana: la notizia è stata pubblicata da Repubblica, e affonda le sue radici nel mancato regolamento che preveda uno stop al vitalizio per gli ex deputati agli arresti. La condanna che Cuffaro sta scontando è di sette anni e il suo vitalizio è di 6 mila euro.

Un vitalizio che l’ex presidente della Regione siciliana prende da tre anni, in assoluta serenità. Neanche l’entrata in vigore del decreto Monti approvato da Sala d’Ercole. Perchè Cuffaro, dopo esser stato condannato in primo grado, nel 2008 si è dimesso dal ruolo di governatore e per tre anni si è visto sospeso qualsiasi emolumento dall’Ars perché diventato intanto senatore della Repubblica. Fino al 2011, Cuffaro ha avuto un seggio a Palazzo Madama ma con la condanna definitiva, le cose sono cambiate: Totò si è dimesso, è stato radiato dall’ordine dei medici ed è stato licenziato dalla Regione Siciliana. A quel punto, chiede e ottiene a Palazzo dei Normanni il suo vitalizio, che verrà percepito sine die.

Il decreto Monti del resto prevede che scatti la sospensione del vitalizio solo per chi è condannato per reati contro la pubblica amministrazione, con previsione della pena accessorio dell’interdizione dai pubblici uffici. Di favoreggiamento aggravato alla mafia e di altri reati non si parla: Cuffaro dunque a soli 53 anni è destinatario di un maxi vitalizio. Le regole adesso sono cambiate e il limite anagrafico per ricevere il vitalizio da ex deputati dell’Ars è passato a 60 anni.

Alessia Bellomo

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Alessia Bellomo
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