“I club devono rompere i legami con gli ultras facinorosi e imparare che con queste persone non bisogna trattare”. Il monito del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, è netto e si rivolge a tutte le società di calcio italiane, alla luce di quanto accaduto durante la finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli.
“Questi aggregati che vengono chiamati tifoserie non possono continuare ad avere rapporti con i club. Adesso ci vogliono severità e interventi adeguati”. L’ultima battuta è dedicata alla vedova dell’agente di polizia, Filippo Raciti: “Le sono molto vicino”.
Concetti che sono stati ribaditi anche dal presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in un’intervista a Porta a Porta anticipata dal Tg1: “Parlare con gli ultras è un errore. Ma ancora più vergognoso è usare questi fatti a scopi elettorali”: Il premier è tornato anche su uno degli aspetti più vergognosi di tutta la serata: i fischi all’inno nazionale. “È inconcepibile che accada qualcosa del genere. pensiamo a tutti i bambini che hanno dovuto assistere a questa scena. Loro, più di noi, sentono l’inno come parte della propria identità”.
Renzi ha poi concluso invitando le società “a pagare l’ordine pubblico. Non voglio che continui a pesare sui cittadini. Tra giugno, luglio e agosto convocheremo le società e porteremo avanti questo principio fondamentale”.
Subisce un’accelerata, intanto, il provvedimento del Viminale che vuole inasprire i Daspo, divieti di accesso alle manifestazioni sportive, e le pene contro i tifosi violenti. Se ne potrebbe parlare già tra una settimana al prossimo Consiglio dei ministri. Tra le misure previste il raddoppio dei Daspo per i recidivi e uno spettro più ampio di reati per i quali è possibile applicare il provvedimento.
Il tifoso ferito prima dell’inizio della partita versa ancora in condizioni critiche. Ciro Esposito ha passato una notte “stabile con un discreto equilibrio delle condizioni vitali. Le sue condizioni – si legge nell’ultimo bollettino medico – rimangono critiche”. Esposito, al momento, si trova piantonato dalle forze dell’ordine in quanto in stato di arresto. La madre del trentunenne napoletano si è detta “arrabbiatissima. Pensavo che quella polizia fosse lì per proteggere mio figlio. Invece viene trattato come un criminale”.