Alfano: “Daspo di cinque anni per Genny” | E i tifosi rinunciano alle maglie “pro-Speziale”

di Alessia Bellomo

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Alfano: “Daspo di cinque anni per Genny” | E i tifosi rinunciano alle maglie “pro-Speziale”

| martedì 06 Maggio 2014 - 18:28

Alla fine la mano della giustizia calcistica si è abbattuta su Gennaro Di Tommaso: il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha annunciato un Daspo da 5 anni per “Genny ‘a carogna”, il capo ultrà del Napoli che ha parlato con Hamsik e le autorità presenti all’Olimpico per la finale di Coppa Italia, al centro delle polemiche per la maglietta con la scritta “Speziale libero”.

Un Daspo pesante che non consentirà a Genny di partecipare a qualsiasi manifestazione sportiva per i prossimi cinque anni. Stessa sorte, seppur ridotta (soltanto 3 anni), per il suo braccio destro, Massimiliano Mantice.

Alfano è stato perentorio: chiunque stasera indosserà la maglia incriminata sarà “individuato e sottoposto a Daspo”. La maglia inneggia alla libertà del tifoso del Catania condannato per l’omicidio dell’ispettore Filippo Raciti, durante gli scontri in occasione del derby siciliano contro il Palermo del 2007.

Marisa Grasso, la vedova di Raciti, ha saputo della pena imposta a Genny ‘a Carogna mentre era in diretta radio su Radio 24. “A questa notizia dovrebbe dare una risposta il presidente del Consiglio”, ha affermato infuriata “Chiudete, non fate giocare, basta. Ognuno sta a casa sua e si evitano problemi. Se c’è una perdita economica non è colpa mia. Questa è una vergogna”.

Napoli-Cagliari fino alla fine è sembrata comunque una partita a rischio. La Questura aveva precisato che qualsiasi esposizione all’interno dello stadio di materiale stampato dai contenuti offensivi, intolleranti o che incitano alla violenza, avrebbe dato vita alla sospensione del match e ai Daspo. In tutta risposta gli affiliati del gruppo Mastiffs avevano provocatoriamente annunciato che sarebbero andati  “tutti in curva con la maglia Speziale libero“. In realtà non è stato così. Sembra che le magliette sequestrate siano state tre in tutto.

Il match si è svolto regolarmente, all’inizio della serata soltanto un semplice giro di campo della squadra del Napoli per festeggiare la vittoria in Coppa Italia. In curva un grande striscione recitava : “Ciro tieni duro”.

Le condizioni di Ciro Esposito, il tifoso ferito da un colpo di pistola durante i tafferugli prima dell’inizio della finale di Coppa Italia, si sono aggravate. Sull’episodio c’è un giallo: l’esame dello stub eseguito su Daniele De Santis è risultato parzialmente negativo. Da capire dunque chi abbia sparato.

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