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Expo, non solo appalti ma anche sanità | Gli inquirenti: “Tangenti da un milione di euro”

La “cupola” voleva mettere le mani anche sulla sanità lombarda: Expo 2015 sembra essere solo la punta di un iceberg. La procura ha definito il gruppo delle sette persone finire in carcere a Milano “un circuito deflagrante e perverso”: in manette gli illustri capi dell’organizzazione, gli ex parlamentari Luigi Grillo, Gian Stefano Frigerio e Primo Greganti.

La cordata, aiutata dal direttore generale degli acquisti Expo Angelo Paris e all’ex segretario Udc ligure Sergio Mattozzo, puntava ad appalti per oltre mezzo miliardo di euro. E soltanto 300 milioni dovevano arrivare dal progetto della “Città della salute”: le buste con le offerte dovevano essere segrete e invece sono state sequestrate durante gli arresti.

L’inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini e dai pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio ha fatto emergere dei numeri da capogiro: il valore complessivo degli appalti è di mezzo miliardo di euro e coinvolge anche molti ospedali lombardi e anche la società pubblica Sogin. Al momento gli inquirenti hanno accertato il versamento o la promessa di tangenti per un totale di circa un milione di euro.

Il gip parla di un “sodalizio” tra Greganti, Frigerio e Grillo, che tentavano di ottenere anche “protezioni politiche” sia a destra che a sinistra: la strategia secondo gli inquirenti era già collaudata in altre gare d’appalto. Priva si individuavano e valutavano alcuno “opzioni anche politiche” per assicurare un intervento efficace, poi si individuavano gli imprenditori da favorire con un “avvicinamento”.

Alessia Bellomo

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Alessia Bellomo
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