È in piena campagna elettorale il leader del Movimento 5 Stelle, Beppe Grillo. “Se dovessimo vincere – dice, riferendosi alle prossime elezioni europee – non voglio lanciare nessuna cosa altrimenti mi accusano di attentato alla sicurezza, ma vado da solo a Roma a fare una gita. Poi se qualcuno vuole venire viene, ma io non dico nulla; chissà saremo un milione… andremo a chiedere a questo signore di spostarsi a Cesano Boscone per avere nuove elezioni”.
L’ex comico genovese, che da sempre è ostile all’informazione italiana (con ripetute accuse nei confronti dei giornalisti), ha spiegato anche per quale ragione ha deciso di partecipare a una trasmissione di Porta a Porta il prossimo 19 maggio. “Vespa rappresenta quell’elettorale che pensa che io sia Hitler. Abbiamo 22 milioni di pensionati – dice – anche io sono un pensionato. Vado lì per rivolgermi a quella gente di una certa età che ha un pregiudizio su di me e per dirgli che non sono né un violento né un esagitato”.
A Porta a Porta, da Vespa, è atteso ache l’ex presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, che oggi aveva attaccato Grillo dicendo che “in Europa i grillini li metteranno nei cessi”. “Questo nano gira per curare i suoi interessi. Vi pare normale che sia condannato a fare 4 ore alla settimana in un istituto? E’ un investimento. Questa salma gira e promette dentiere – attacca, sarcastico, Grillo. – Sono palle alle quali non crede neanche più. Vuole salvarsi il culo perché le sue aziende stanno crollando. La pubblicità sta passando sulla rete”.
E ne ha anche per l’Expo, il leader pentastellato: “L’Expo è un furto aggravato e continuato, il 90 percento degli appalti e dei subappalti è già stato assegnato. L’unica cosa da fare è fermarlo”, scrive sul suo blog in un post intitolato “L’Expo e il gioco dei 4 cantoni”, con riferimento anche al responsabile della task force voluta dal premier, Raffaele Cantone.
“Con l’Expo ci daremo un giro di vite. Altro che andare avanti. È una grandissima puttanata“. “Arriva il supercommissario che è supercommissario alla corruzione. Lui stava all’ufficio dove prendeva anche uno stipendio, ora è un commissario che va a commissariare un commissario. Il commissario che doveva commissariare prima, invece, dice che lui non è d’accordo. Ci vuole – ha detto Grillo – uno psichiatra”.
