È stato approvato alla terza lettura il Dl Lavoro firmato dal ministro Giuliano Poletti. I sì alla conversione del decreto legge sono stati 279, 143 i no. Momenti di tensione si sono registrati a Montecitorio durante le dichiarazioni di voto per la dura opposizione del Movimento 5 Stelle al provvedimento.
A favore della legge che contiene misure per il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese hanno votato il Partito democratico, il Nuovo Centrodestra, Scelta Civica Popolari per l’italia e Minoranze linguistiche; hanno votato contro FI, M5S, Lega, Sel e FdI. Il ddl di conversione, proveniente dal Senato, dove il governo aveva posto la fiducia (come in prima e in seconda lettura alla Camera), doveva essere licenziato entro il 19 maggio, pena la scadenza.
Nel corso delle dichiarazioni di voto finali, il M5S ha inscenato in aula una protesta contro il governo: la deputata grillina Tiziana Ciprini (nella foto) ha concluso il suo intervento con un avvertimento ai politici della maggioranza: ”Ora la sveglia la diamo a voi, perché la vostra ora è suonata”, quindi ha mostrato una sveglia e l’ha fatta suonare vicina al microfono. Indignate le reazioni degli altri parlamentari.
Al termine delle votazioni finali, nuovo scontro per il passaggio al secondo punto all’ordine del giorno, la votazione sulla richiesta d’arresto del deputato Pd Francantonio Genovese, con i grillini che volevano proseguire immediatamente con i lavori e la presidenza della Camera e altri gruppi, compreso il Pd, che volevano sospendere i lavori per una capigruppo prima di passare al nuovo voto. Alla fine, con un voto d’Aula, è stata convocata la conferenza dei capigruppo ed è stato stabilito che la seduta sarebbe ripresa per il voto su Genovese. I deputati del Pd, intanto, sono stati allertati via sms a restare oggi in aula in previsione del voto.
