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Banca Carige, perquisizioni e sette arresti | Sequestrati beni per 21 milioni di euro

La Guardia di finanza sta eseguendo 7 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di soggetti coinvolti in una presunta truffa all’istituto bancario Carige. In corso anche perquisizioni a Genova, Milano e La Spezia e il sequestro di beni per 21 milioni di euro.

Nei confronti dei destinatari dell’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Genova, vengono ipotizzati, a vario titolo, i reati di associazione a delinquere, truffa aggravata, intestazione fittizia di beni e riciclaggio. Quest’ultimo reato riguarderebbe il tentativo di rilevare le quote di un albergo a Lugano, l’Holiday Inn. Le indagini, che non ancora concluse, si sono sviluppate dopo il rapporto ispettivo della Banca d’Italia depositato in procura a Genova lo scorso settembre.

Il vicepresidente dell’Abi ed ex presidente del consiglio di amministrazione di Carige, Giovanni Berneschi, di 77 anni, è stato arrestato, nello specifico, per una presunta truffa e riciclaggio ai danni della banca. Ai domiciliari anche l’ex amministratore di Carige Vita Nuova, Ferdinando Menconi, di 71 anni. I reati sarebbero stati compiuti ai danni del comparto assicurativo dell’Istituto. Secondo l’accusa si tratterebbe di patrimoni che venivano riciclati attraverso lo schermo di società finanziarie italiane e straniere. I fatti sarebbero avvenuti a partire dal 2006. Le indagini state avviate dalle relazioni depositate in procura, nel settembre del 2013, della Banca d’Italia.

Oltre a Giovanni Berneschi e Ferdinando Menconi, sono stati arrestati: Ernesto Cavallini, imprenditore immobiliare, di 70 anni (anche lui ai domiciliari); Davide Enderlin, avvocato svizzero, di 42 anni; Sandro Maria Calloni, imprenditore, di 65 anni; Andrea Vallebuona, commercialista di Genova, di 51 anni; Francesca Amisano, nuora di Berneschi, di 47 anni.

Secondo la procura di Genova, Berneschi e Menconi “avvalendosi dei loro rispettivi ruoli di potere” hanno convinto il cda di Carige Vita Nuova a “effettuare due operazioni finanziarie” che secondo gli inquirenti configurano la truffa. La prima operazione è avvenuta nel 2006 e secondo la procura è prescritta mentre la seconda “è consistita nell’indurre la Carige Vita Nuova, tramite una perizia gonfiata realizzata dal commercialista Vallebuona, ad acquistare una quota della Assi 90, partecipata dalla svizzera Balitas a un prezzo di 5.600.000 euro, risultata essere superiore di 45 volte il valore nominale”. Una cifra destinata ai reali beneficiari Berneschi e Menconi “soci occulti della Balitas”.

 

Redazione

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