Per non ingrassare potrebbe essere meglio consumare le calorie che ci spettano quotidianamente nella prima parte della giornata ma dati Istat ci informano che la tendenza si sta invertendo: nel 1993 il pranzo rappresentava il pasto principale per il 78,2% delle persone, nel 2012 lo era per il 68%. Gli italiani quindi tendono al consumo della gran parte delle calorie soprattutto a cena.
Se è noto che fa bene all’organismo introdurre al mattino il 20-25% delle calorie giornaliere; molto meno si parla, invece, di come vadano poi distribuite le restanti calorie nell’arco della giornata. Una ricerca pubblicata sul Journal of Human Nutrition and Dietetics riporta che il consumo maggiore di calorie nel corso della cena potrebbe avere effetti negativi sulla linea. Nello studio, condotto su 239 adulti, i ricercatori dell’Università della California hanno osservato che chi introduceva il 33% o più delle calorie alla sera, in particolare dalle 17 in poi, aveva un rischio doppio di sovrappeso o obesità rispetto a chi ne consumava meno del 33%. Al contrario, chi consumava almeno il 33% delle calorie a pranzo aveva una minore probabilità di essere sovrappeso. Ininfluente invece la percentuale di calorie introdotte a colazione.
L’ipotesi principale a conclusione dello studio è che, dopo un pranzo adeguato in termini energetici, sia più facile ridurre le calorie a cena mentre è molto meno probabile che una cena abbondante comporti una riduzione degli apporti energetici il giorno successivo.
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Perdonatemi, ma ci voleva uno studio su 239 persone per avere la conferma di ciò? Da anni viene predicato che il ciclo ottimale di una corretta alimentazione può essere paragonato ad un cono rovesciato: colazione molto abbondante, pranzo soddisfacente e cena frugale. In questo modo, solo diminuendo la quantità totale di cibo, ho perso 18 Chili in 24 mesi, senza aver problemi accessori.