Mose, Galan tra difesa e attacco | “Sono innocente, leggano bene le carte”

di Maria Teresa Camarda

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Mose, Galan tra difesa e attacco | “Sono innocente, leggano bene le carte”

| lunedì 23 Giugno 2014 - 13:17

“Sono stato investito da un ciclone umano, mediatico, giudiziario che mai avrei pensato”, il deputato di Forza Italia Giancarlo Galan alterna nervosismo e serenità mentre illustra alla stampa la memoria difensiva depositata in Giunta per le autorizzazioni alla Camera relativamente all’inchiesta Mose e alla richiesta di arresto. “Io non ho le colpe che mi vengono attribuite”, si difende.

L’ex governatore del Veneto, che per la Procura di Venezia è coinvolto nello scandalo sugli appalti truccati legati al Mose, parla della sua storia politica e professionale, cercando di spiegare perché alcune somme di denaro sono state trovate in suo possesso. “Finalmente dopo 20 giorni posso parlare: volevo che i magistrati mi ascoltassero, ma non hanno voluto farlo”, ha attaccat0.

“L’ingegner Mazzacurati sostiene che il Consorzio Venezia Nuova mi avrebbe corrisposto ben 1 milione di euro all’anno dal 2005 al 2011. Un’accusa fantasiosa e infamante. È semplicemente assurdo”, scrive Giancarlo Galan nella sua memoria difensiva, aggiungendo come “da diverse fonti processuali emerga che molti denari consegnati a Mazzacurati servivano a scopi personali dello stesso per milioni di euro”.

“Sulle mie condizioni patrimoniali e sulla casa sono state dette fesserie colossali. Non esiste una sola parola sul fatto che io abbia avuto soldi”, aggiunge. “Nel frattempo – sottolinea – non è che non abbiate scritto le peggiori infamie. Io so che il politico è un mostro, ma mi aspettavo più rispetto nei confronti miei e della mia famiglia”.

Una precisazione a cui l’ex presidente veneto tiene particolarmente, per esempio, riguarda sua moglie. Sui giornali era stato scritto che la moglie facesse la cubista. Nulla di vero dice Galan: “Mia moglie non faceva la cubista, non ha neppure il fisico anche se è una bellissima donna a cui voglio bene. Quando mi ha conosciuto lavorava nel volontariato ed è stato licenziata. Almeno questo”.

“Io, fino a prova contraria, credo sempre nella buona fede delle persone. Voglio sperare si leggano bene la carte”, conclude il deputato di Fi.

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