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Armi chimiche siriane, finito il trasbordo | A Gioia Tauro le proteste delle famiglie

Con il trasferimento dell’ultimo container si è concluso il trasbordo delle armi chimiche siriane dalla Ark Futura alla Cape Ray nel porto di Gioia Tauro. Le due navi lasceranno a breve il porto italiano. “Vorrei ringraziare l’Opac e i governi di Stati Uniti e Danimarca, con cui c’è stata una stretta collaborazione che ha reso possibile quello che a oggi è l’unico segnale positivo nella crisi siriana”, aveva affermato poco prima il ministro degli Esteri Federica Mogherini.

Il mezzo di trasporto danese è entrato nel porto sotto la scorta di altre unità navali e il supporto dal cielo di un elicottero. Martedì, sempre a Gioia Tauro, era arrivata anche la nave americana che si occupa dello smaltimento delle sostanze chimiche, la Cape Ray.

Sulla Ark Futura sono state stipate circa 800 tonnellate di agenti chimici. Le tonnellate da smaltire sono ben 600. Sono in totale 78 i container che sono arrivati in Italia, di questi in 3 è contenuta l’iprite, mentre negli altri 75 sono stipati i precursori sel sarin.

Intanto a San Ferdinando, una gruppo di persone tra cui alcune famiglie si è riunito per protestare contro il trasbordo, con un flashmob. Il ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti invece ha espresso il suo orgoglio: “Quella di Gioia Tauro è stata la scelta giusto”, ha detto sul modo del porto dopo il sopralluogo per le operazioni di smaltimento. Il ministro ha sottolineato “la professionalità e la tecnologia avanzata in cui l’Italia è all’avanguardia”.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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