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Molise, Papa Francesco ai giovani | “Abbiate coraggio, aspirate alla felicità”

Il quinto viaggio in Italia di Papa Francesco è nella seconda regione più piccola, il Molise. Il Pontefice è arrivato a Campobasso a bordo del suo elicottero, sul piazzale dell’Università del Molise dove Bergoglio fa la sua prima tappa. Ad attenderlo l’arcivescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Maria Bregantini, dal presidente della regione Paolo Di Laura Frattura e dal sindaco della città, Antonio Battista.

Nell’aula magna dell’università, Francesco ascolta l’intervento di una operaia della Fiat di Termini e di uno studente di agraria che lavora come contadino. Quando Bergoglio prende parola sono in tanti a piangere: “Questa brava mamma operaia che ha parlato a nome della sua famiglia la ringrazio. Il suo è un appello per il lavoro e per la famiglia: si tratta di conciliare i tempi. Quando confesso qualcuno chiedo sempre alle mamma e i papà chiedono: “Tu giochi coi tuoi bambini?” Stiamo perdendo la saggezza di giocare con i nostri bambini. La situazione economica ci spinge a perdere questo.

“La priorità non deve essere per il lavoro: dobbiamo domandarci se quella di lavorare la domenica è una vera libertà”, è il monito del Papa che ricorda: “Dio rompe gli schemi e se noi non abbiamo il coraggio di farlo non andremo da nessuna parte. Dio ci spinge ad essere creativi per il futuro.  Il Dio delle sorprese fa sorprese e rompe gli schemi perché noi diventiamo più liberi”.

Poi l’appello per il lavoro: “Non portare il pane a casa toglie la dignità. Il problema più grave è questo, ancora più della fame. Per questo dobbiamo difendere la nostra dignità che ci è data dal lavoro”.

Infine l’appello per il lavoro: “Non portare il pane a casa toglie la dignità. Il problema più grave è questo, ancora più della fame. Per questo dobbiamo difendere la nostra dignità che ci è data dal lavoro”.

“Non lasciatevi rubare il desiderio di costruire nella vostra vita cose grandi e solide. Non accontentatevi di piccole mete. Aspirate alla felicità, abbiate il coraggio, il coraggio di uscire da voi stessi e di giocare in pienezza il vostro futuro insieme a Gesù”, dice Francesco ai giovani.

Un giovane – afferma il Pontefice – “non può stare fermo”, ma, ha sottolineato il Papa “uno può non essere fermo ma essere un camminante, uno gira gira… Ma la vita non è stata fatte per girarla, ma per camminarla”. È “triste” se uno guarda “il cammino” compiuto e vede un cammino “fatto a pezzi diversi, senza unità, senza definitività, tutto provvisorio”.

E  ai detenuti a Isernia Francesco ribadisce: “Quando l’acqua sta ferma marcisce, ma camminare, fare un passo ogni giorno, con l’aiuto del Signore”, ha detto ribadendo che Dio “non si stanca mai di perdonare” e ricordando che la sfida per i carcerati è la speranza del reinserimento.

E in serata il Papa in un messaggio inviato al vescovo di Agrigento, mons.Francesco Montenegro, a un anno dalla sua visita a Lampedusa, scrive: “Mi reco ancora una volta spiritualmente al largo del mare Mediterraneo per piangere con quanti sono nel dolore e per gettare i fiori della preghiera per le donne, gli uomini e i bambini che sono vittime di un dramma senza fine”.  La situazione si è aggravata e il Papa chiede alle istituzioni, soprattutto all’Europa, più coraggio e generosità.

 

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Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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