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Riforme, domani il ddl approda in Aula | I senatori dissidenti vogliono un rinvio

I dissidenti di Pd e Forza Italia hanno chiesto il rinvio di una settimana prima che l’esame del ddl riforme approdasse in Aula, ma la Conferenza dei Capigruppo del Senato ha deciso: il testo andrà al Senato già da giovedì pomeriggio.

Intanto i relatori, insieme alla presidente della commissione Affari costituzionali, Anna Finocchiaro, e al leghista Roberto Calderli, hanno presentato l’emendamento che recepisce l’accordo fra maggioranza e FI siglato al Nazareno. Esso prevede che i senatori non vengano eletti dai cittadini bensì dai consigli regionali in proporzione della consistenza dei gruppi consiliari.

La modifica poi vuole che il numero minimo dei senatori scenda da 3 a 2 per ciascuna regione. Ma il vero dibattito è sul tema della tempistica: la prima a intervenire per richiedere il rinvio è stata la capogruppo di Sel, Loredana De Petris che ha proposto lo spostamento dell’inizio della discussione a mercoledì 16 luglio.

Anche il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Maurizio Buccarella, ha chiesto almeno una settimana di tempo per poter ragionare sugli emendamenti da presentare in aula. Anche il Senatore del Pd Paolo Corsini ha detto che sono necessari “tempi congrui”.

E in casa Forza Italia ancora è tutto da capire: la metà dei senatori non ha apprezzato il patto del Nazareno, ma Paolo Romani, il capogruppo, ha convocato per domani l’assemblea dei senatori azzurri.

Alessia Bellomo

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Alessia Bellomo
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