Passa l’Argentina, Olanda k.o. ai calci di rigore. Romero si esalta, sbagliano Vlaar e Sneijder /FT

di Guido Monastra

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Passa l’Argentina, Olanda k.o. ai calci di rigore. Romero si esalta, sbagliano Vlaar e Sneijder /FT

| giovedì 10 Luglio 2014 - 00:45

L’Argentina vince la lotteria dei calci di rigore (4 a 2) e si qualifica per la finalissima con la Germania. Decide Romero, forse il peggiore portiere dei Mondiali ma sicuramente splendido sui tiri dal dischetto. L’Olanda non ce la fa neanche questa volta, il Mondiale è stregato, dopo tre finali perse. Sbagliano dagli undici metri Vlaar e Sneijder (questa volta Van Gaal non ha fatto entrare il portiere Krul) ma forse è meglio dire che Romero compie due prodezze: quasi inoperoso dopo 120 minuti, decisivo nel finale. E così si ripropone la stessa finale dell’86 e del 90, Germania e Argentina si giocheranno il Mondiale domenica e forse è giusto così anche se l’Argentina non è mai apparsa brillante ma soltanto solida.

Dopo i giochi d’artificio del giorno prima con gli otto gol di Germania – Brasile, e tutte le storie insite in una partita più unica che rara, Argentina – Olanda è esattamente il contrario. Una partita orribile, una sola vera emozione in tutti i primi 90 minuti regolamentari (proprio al 90′ la triangolazione Robben – Sneijder – Robben che tarda un po’ a tirare da breve distanza), tutto il resto è noia. Probabilmente la peggior partita del Mondiale, almeno per gli spettatori neutrali.

In fondo è la partita che tutti si aspettavano, la classica semifinale, giocata sul filo dell’equilibrio con tanta prudenza da entrambi i lati. Se non segni subito un gol che “stappa” la partita è inevitabile che vinca l’equilibrio e via via che scorre il cronometro subentra la paura di non poter più rimediare.

Van Gaal e Sabella conoscono a memoria i loro avversari e hanno pensato con cura le loro contromisure. Messi sembra inizialmente più pimpante di altre volte ma la sua forza offensiva si limita a un calcio piazzato in diagonale che Cillessen blocca in presa e a un paio di serpentine puntualmente bloccate da falli olandesi. Senza Di Maria il potenziale offensivo albiceleste è meno efficace e Lavezzi si fa notare più per voglia di sacrificio che per inventiva. Dall’altro lato i temuti Robben e Van Persie sono ben ingabbiati. Il tutto con un gioco troppo spesso frammentato da falli tattici che non hanno dato continuità alle azioni.

A parte una conclusione fuori di Sneijder, nel primo tempo ci si è emozionati solo per qualche calcio piazzato. Quello di Messi, già descritto, e un calcio d’angolo che per poco non spalanca la porta olandese al tuffo di Garay. Nel secondo tempo, occasione di Robben a parte, succede ancora di meno ed era davvero difficile. Il tecnico argentino Sabella fa “finta” di voler vincere la partita inserendo Palacio e Aguero a dieci minuti dalla fine ma in realtà i cambi sembrano fuori tema e comunque non sortiscono effetti. Robben nel finale sembra il più vivace ma predica nel deserto.

Trentasei anni fa, nella finale del Mondiale argentino, fu decisamente più divertente: vinse l’Argentina con Mario Kempes protagonista nei tempi supplementari per il 3 a 1 finale. Stavolta succede poco ma è già qualcosa. Palacio al 114′ ha avuto l’occasione della vita ma il suo colpo di testa è stato fallimentare. Un minuto dopo Messi ha imbastito una grande azione sulla destra con cross per Maxi Rodriguez che non ha trovato la conclusione vincente. Al 120′ Kuyt prova il tiro ma è rimpallato. E i rigori – il finale peggiore – alla fine sono la cosa più divertente.

SEQUENZA RIGORI: Tira prima l’Olanda: Vlaar (PARATO), Messi (GOL), Robben (GOL), Garay (GOL), Sneijder (PARATO), Aguero (GOL), Kuyt (GOL), Maxi Rodriguez (GOL).

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