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Abbattuto aereo della Malaysia in Ucraina /VD | Tra le vittime anche ottanta bambini /FT

“I responsabili dell’abbattimento del Boeing malese sui cieli dell’Ucraina orientale devono essere giudicati alla Corte penale internazionale de L’Aja”. Lo ha detto il primo ministro ucraino, Arseni Iatseniuk, accusando i russi di “essere andati troppo in là: hanno commesso un “crimine internazionale”.

Esperti statunitensi ritengono che l’aereo sia stato abbattuto da un missile terra-aria dall’origine ancora incerta, mentre gli attori del conflitto in Ucraina si accusano reciprocamente di aver provocato la tragedia senza, tuttavia, aver apportato finora alcun elemento concreto a sostegno della loro tesi. Conversazioni intercettate dai servizi di sicurezza ucraini hanno fatto pensare che il velivolo possa essere stato abbattuto per errore dai filo-russi che puntavano a un aereo militare ucraino. Si tratta però solo una delle teorie attualmente in circolazione e non risulta che i ribelli siano in possesso di armi capaci di raggiungere l’altezza a cui volava il Boeing.

I separatisti filorussi hanno accolto l’appello del cessate il fuoco chiesto dagli Stati Uniti e si sono dimostrati disponibili alla tregua armata per consentire di far luce sulla tragedia di ieri: un Boeing 777-200ER di linea della compagnia Malaysia Airlines è precipitato vicino al confine tra Ucraina e Russia, in piena zona di conflitti.

A dare l’annuncio è stata  l’Organizzazione per la Sicurezza e Cooperazione in Europa: i separatisti consentiranno agli investigatori internazionali l’accesso sicuro e senza ostacoli nel luogo del disastro aereo in Ucraina. Durante una videoconferenza del “gruppo di contatto” in Ucraina (Osce, Ucraina, Russia) tenuto con gli  insorti, hanno deciso di “offrire l’accesso sicuro a una commissione nazionale d’inchiesta, tra cui ricercatori internazionali”.

 

“Chiediamo a tutte le parti interessate – la Russia, i separatisti filorussi e l’Ucraina – di consentire un accesso sicuro al luogo dell’incidente da parte degli investigatori”, aveva detto il portavoce della Casa Bianca.

Per il premier russo Putin, al telefono con il premier olandese Mark Rutte “la tragedia dell’aereo delle Malaysia Airlines dimostra che è necessaria una soluzione urgente e pacifica della crisi in Ucraina”. Rutte al momento della tragedia si trovava in villeggiatura insieme alla famiglia ed è rientrato all’Aja.

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Intanto si tenta di risalire alla vittime dell’aereo abbattuto da un missile: circa un centinaio dei passeggeri a bordo erano professionisti e volontari che si stavano recando al convegno mondiale sull’Aids a Melbourne.

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A bordo c’erano 298 persone, tra le quali a quanto pare 80 bambini: 283 passeggeri. Di questi 154 olandesi uno dei quali aveva anche la cittadinanza italiana, 27 australiani, 23 malesi, 23 statunitensi, 11 indonesiani, 9 britannici, 4 tedeschi, 4 belgi, 4 francesi, 3 filippini ed un canadese – del resto dei passeggeri è ignota la nazionalità) e 15 membri dell’equipaggio.

 

Tra le vittime anche un italo-olandese che viaggiava insieme al figlio. In una breve nota della Farnesina, si sottolinea poi che “le verifiche comunque continuano” con i vari partner “per escludere la presenza di altri italiani a bordo del velivolo”.

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Tra le macerie sono state trovate anche le scatole nere del Boeing. 

Il volo viaggiava da Amsterdam a Kuala Lumpur. Era la tratta più breve e quindi più economica, ma allo stesso tempo la più pericolosa. Nessun divieto di volo, tuttavia, era stato emanato. Solo giovedì sera, infatti, Eurocontrol l’agenzia per il controllo del traffico aereo a cui aderiscono 39 Paesi europei, ha decretato la chiusura dello spazio aereo.

La tragedia ha avuto anche ripercussioni sul piano economico: il titolo della Malaysian Airlines ha perso questa mattina oltre il 15% in apertura alla Borsa di Kuala Lumpur, toccando il minimo degli ultimi tre mesi.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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