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Gaza senza luce, colpita l’unica centrale elettrica | Israele: “Raggiunti tutti i nostri obiettivi”

Cinque soldati israeliani sono stati uccisi nei combattimenti con un commando palestinese che stava tentando di infiltrarsi in un tunnel a Nahal Oz, vicino alla frontiera con Gaza. Ammontano così a 53 i militari morti dall’inizio dell’operazione israeliana. Inoltre, l’unica centrale elettrica di Gaza è stata colpita la scorsa notte dall’aviazione israeliana. I contenitori di combustibile sono in fiamme da diverse ore e per il momento non è possibile spegnere l’incendio. La scorsa notte numerosi quartieri di Gaza – mentre si moltiplicavano gli attacchi dell’aviazione israeliana – sono piombati nell’oscurità.

“Abbiamo raggiunto gli obiettivi che ci erano stati affidati all’inizio della campagna. Ora la leadership politica deve decidere se andare ancora avanti o ritirarsi da Gaza”, ha detto un’alta fonte militare israeliana citata dai media in forma anonima.

Nelle prime ore della notte bombardamenti hanno colpito Rafah e il campo profughi Bureij. Colpita anche la casa di Ismail Haniyeh, leader di Hamas, nel campo di Shati. Le sirene d’allarme hanno risuonato invece a Tel Aviv, dove sarebbero stati intercettati almeno 3 razzi.

Il bilancio dei morti ha superato le 1.100 vittime. Ma per il premier  israeliano Benyamin Netanyahu non c’è alcun dubbio: “Nessuna guerra è più giusta di questa. Dobbiamo essere pronti per una lunga operazione fino a che la nostra missione non sia completato. Non è possibile che i civili israeliani vivano sotto la minaccia dei tunnel e dei razzi”. L’obiettivo finale resta la “smilitarizzazione” della Striscia di Gaza, ovvero il disarmo di Hamas.

Ieri, anche un parco vicino alla spiaggia a Gaza City, prossimo al campo profughi di Shati, e lo Shifa Hospital, l’ospedale principale della Striscia, sono stati bersaglio dell’offensiva israeliana, con un bilancio di almeno dieci bambini uccisi. Secondo l’agenzia palestinese Maan i bambini sono stati colpiti insieme alle loro famiglie mentre celebravano il primo giorno dell’Eid al-Fitr, la fine del mese sacro del Ramadan abbigliati nei vestiti tradizionali. Testimoni hanno riferito anche del ferimento di altre 40 persone in quello che qualcuno a Gaza ha già ribattezzato “il massacro dell’Eid”.

Maan precisa anche che Israele ha respinto ogni responsabilità: il coordinatore del governo israeliano nei Territori, Yoav Mordechai, ha detto all’agenzia che la strage sarebbe stata causata da razzi lanciati dalla Jihad islamica. Stando a fonti dello Shifa Hospital, i bambini sarebbero stati uccisi da due diversi colpi, ma la ricostruzione dei fatti non è ancora chiara.

La guida suprema iraniana, l’ayatollah Ali Khamenei, ha definito oggi Israele un “cane rabbioso” che sta commettendo un “genocidio” a Gaza, affermando che il mondo islamico deve “armare” i palestinesi. In un discorso diffuso in diretta dalla tv di Stato, Khamenei ha parlato di Israele come di un “lupo selvaggio che attacca persone innocenti” e salutato “la resistenza palestinese: un popolo da esempio per tutti”.

 Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, ha intanto deplorato la mancanza di “volontà politica”. “Sia gli israeliani che i palestinesi devono mostrare la loro umanità da leader. Perché questi dirigenti stanno permettendo che il loro popolo venga ucciso? Non è responsabile, è moralmente sbagliato” ha detto Ban.

Angelica Serrai

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Angelica Serrai
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