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Gaza, Israele inizia il ritiro dalla Striscia | Netanyahu: “Distruggeremo tutti i tunnel”

Parte dell’esercito israeliano si è ritirato di centinaia di metri dentro la Striscia di Gaza verso il confine. Alcune forze invece sono state già ridispiegate dentro Israele, mentre quelle rimaste nella Striscia stanno completando la distruzione dei tunnel.

Il quotidiano online Haaretz ha fatto sapere che l’esercito si è ritirato di centinaia di metri dentro la Striscia verso il confine con Israele, mentre le altre unità ancora a Gaza stanno completando la distruzione dei tunnel di Hamas che, sempre secondo Haaretz, dovrebbe concludersi entro 24 ore quando arriverà l’annuncio dell’esercito.

“L’esercito israeliano continuerà ad agire a tutta forza” a Gaza “fino al completamento della sua missione”. Lo ha detto in tv il premier israeliano Benyamin Netanyahu. “Le nostre forze stanno completando la neutralizzazione dei tunnel a Gaza”, ha aggiunto, e l’esercito “si dislocherà secondo le esigenze di sicurezza” non appena completata la distruzione dei tunnel di Hamas. Sul soldato ritenuto rapito, Netanyahu ha assicurato che Israele “farà di tutto per riportarlo a casa”.

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Israele non vuole più raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia tramite negoziati con Hamas, ma piuttosto valutare la fine delle operazioni a Gaza e un ritiro unilaterale, una volta ottenuto però il ripristino della deterrenza. Sarebbe questa una delle decisioni – secondo indiscrezioni di stampa – prese ieri dal gabinetto di sicurezza.

Al tempo stesso Israele cercherà – sempre secondo le indiscrezioni stampa – di raggiungere comunque intese con l’Egitto, con il presidente palestinese Abu Mazen e con la comunità internazionale riguardo la la ricostruzione della Striscia, una prospettiva di smilitarizzazione di Hamas e la supervisione delle merci che entrano a Gaza.

Non si è fatta attendere una risposta. “Un ritiro unilaterale di Israele dalla Striscia non impegna Hamas a niente“. Lo ha detto – citato dall’agenzia palestinese Maan – il portavoce dell’organizzazione Sami Abu Zuhri, il quale ha sottolineato che Hamas ”è pronta a continuare a combattere se necessario”, ma si regolerà a seconda di quello che succederà sul terreno.

Intanto sono almeno 101 i palestinesi uccisi da ieri a Rafah nel corso dell’offensiva militare israeliana in seguito al presunto rapimento di un soldato, probabilmente sequestrato nella stessa zona. Il nuovo bilancio è stato reso noto dai soccorritori locali. Da ieri mattina 29 palestinesi sono stati uccisi a Rafah in seguito ai raid aerei dell’aviazione israeliana. Quindici delle vittime, tra cui 5 bambini dai 3 ai 12 anni, facevano parte della stessa famiglia la cui casa è stata rasa al suolo, ha specificato il capo dei servizi di soccorso, Ashraf Qodra.

Il premier Matteo Renzi è arrivato al Cairo per una visita che lo vedrà incontrare il presidente egiziano Abdal Fattah Al Sisi, e il Primo ministro, Ibrahim Mahlab. Tra i temi principali degli incontri la crisi a Gaza, la situazione in Libia e, oltre a dossier bilaterali, l’intero assetto della regione.

“L’Italia appoggia la proposta egiziana per la risoluzione della crisi a Gaza. È l’unica possibilità per uscire dalla crisi”, ha detto Renzi al Cairo.

“C’è un’identità di vedute tra Italia e Egitto sull’iniziativa egiziana per mettere fine al conflitto a Gaza. Questa è l’unica in grado di apportare una soluzione effettiva e porre fine all’emorragia di sangue palestinese nella Striscia”, ha detto il presidente egiziano Sisi dopo aver incontrato al Cairo il premier Matteo Renzi.

Redazione

Si24 è un quotidiano online di cronaca, analisi, opinione e approfondimento, fondato nel 2013 e con sede a Palermo. Il direttore responsabile ed editore è Maria Pia Ferlazzo.

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