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Ice Bucket, raccolti 200mila euro contro la Sla | Il presidente dell’Aisla: “Un’idea straordinaria”

Tante secchiate d’acqua gelata, ma anche tante donazioni nell’ambito dell’Ice Bucket Challenge. Il dato aggiornato delle donazioni effettuate in favore dell’associazione italiana Aisla è di 200 mila euro, ma le sfide e le nomination a colpi di secchi d’acqua continuano. L’Aisla è una associazione indipendente avente la mission di diventare il soggetto nazionale di riferimento per la tutela, l’assistenza, la cura dei malati di SLA e per lo sviluppo della ricerca scientifica nel campo di una malattia neurodegenerativa che colpisce i motoneuroni e che quindi, gradualmente, limita l’attività muscolare.

La moda dell’Ice Bucket Challenge sta contagiando tutti, dai vip famosi ai politici, dagli amministratori locali ai comuni cittadini. In Italia, tra i più generosi ci sono Jerry Calà e Rocco Hunt, che hanno donato mille euro; mentre tra i tacciati di tirchieria sulla rete Luciana Littizzetto, che ha donato solo 100 euro.

Anche il presidente del Senato Piero Grasso ha deciso di aderire alla campagna. Grasso ha visitato il Centro Sla del Policlinico di Palermo, ospitato nei locali del reparto di neurologia, dove ha incontrato il responsabile, Vincenzo Di Bella, e la presidente dell’Aisla di Palermo Bice di Piazza. Il presidente del Senato, che ha fatto una donazione in denaro, ha anche registrato un video messaggio, che sarà postato sulla sua pagina Facebook, nel quale lancia un appello a sostenere la ricerca sulla Sla. “La campagna della doccia gelata – ha detto – ha avuto successo, ma adesso bisogna andare oltre, trovare nuove forme per aiutare la ricerca”.

“È stata un’idea straordinaria, che ha coinvolto tutto il mondo, un successo fantastico”, dice entusiasta il presidente dell’Aisla, Massimo Mauro. Ex calciatore, Mauro è stato con Gianluca Vialli anche il fondatore della Fondazione Vialli e Mauro per la Ricerca e lo Sport. La Sla (o morbo di Lou Gehrig, malattia di Charcot o malattia dei motoneuroni) è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso che colpisce i neuroni che controllano il movimento. Tra le conseguenze, la perdita della capacità di deglutire, di articolare la parola e di controllare i muscoli scheletrici, con una progressiva paralisi. Secondo le stime dell’Aisla la malattia colpisce circa 6.00 persone in Italia e le sue cause sono sconosciute. Accertarle è uno degli obiettivi della ricerca.

“Da un mese – prosegue Mauro – tutto il mondo parla della ricerca sulla Sla: era una malattia dimenticata, ma adesso non lo è più grazie a questa vera e propria campagna di comunicazione”. Non ci sono dubbi, aggiunge, che l’idea delle secchiate d’acqua gelata abbia un ‘valore straordinario’, considerando quanto “in Italia sia difficile donare poiché, al contrario di quanto avviene negli Usa, le donazioni non sono detraibili”. I fondi sono destinati alla ricerca, attraverso la fondazione AriSla, fondata da Telethom, Cariplo, Aisla e Fondazione Vialli e Mauro. “Ogni anno – spiega Mauro – alla ricerca viene destinato un milione, assegnato ai vincitori di bandi aperti a tutti i centri di ricerca europei e selezionati da un comitato scientifico”.

Alessia Rotolo

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  • Buon giorno , volevo avvisare che anche il mondo della Country Music si è mobilitato per questa causa. Tutti i DJ Country Italiani si sono mobilitati, tra docce gelate e raccolta fondi. A breve ci saranno i risultati. Auguri a tutti voi per le vostre ricerche.
    Nampelli Walter

  • Buon giorno,
    sono d'accordo con l'iniziativa delle DOCCE GELATE, tutto serve a sensibilizzare; purchè non resti solo lo spettacolo dell'estate.
    Da parte mia la mia DOCCIA GELATA l'ho fatta il 22 luglio 2008 al BESTA di Milano quando è stata diagnosticata la SLA a mio marito e Vi assicuro che ogni giorno della malattia è stata una doccia gelata fino all'ultimo. Le difficoltà nel ottenere l'assistenza necessaria sono anche oggi scontri continui per i malati e le loro famiglie, per tanto ben venga la ricera, venga però data la giusta attenzione ai servizi di assistenza ai malati accuditi con molta fatica e sofferenza in famiglia.

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Alessia Rotolo
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