Crocetta: “Strumentali le critiche a Scilabra. Nessuno faccia il moralista”

di Maria Teresa Camarda

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Crocetta: “Strumentali le critiche a Scilabra. Nessuno faccia il moralista”

| martedì 26 Agosto 2014 - 15:57

“Mi sono chiesto spesso in questi giorni se dietro a una parte degli attacchi al Piano Giovani non ci sia la nostalgia di un vecchio sistema che vuole approfittare della banalità del default del click day per sferrare un colpo nei confronti di una grande azione di moralizzazione che il governo ha avviato in questi due anni”. Il governatore siciliano Rosario Crocetta in un lungo comunicato scende in campo in difesa dell’assessore alla Formazione, Nelli Scilabra.

“Sinceramente – aggiunge – mi sembrano veramente esagerate le accuse sui palloncini da acquistare per una festa d’Europa mai realizzata, che pur in assenza di alcun divieto normativo, il governo e l’assessorato alla Formazione non hanno proprio voluto realizzare per evitare che apparisse elettoralista. Certamente parlare di palloncini laddove il vecchio sistema sprecava 350 milioni l’anno, laddove i fondi di formazione e turismo finivano nel ‘sistema Giacchetto’ che alimentava corruzione, finanziamenti illeciti, scambi di favori, ma anche escort da donare in cambio di sostegni politici all’attività di corruzione, mi sembra esagerato”, attacca.

“Quali dibattiti si sono sollevati in Commissione – si chiede Crocetta – sugli scandali della formazione che coinvolgevano enti, politici e burocrati? E sugli scandali degli arresti e persino dei viaggi e dei sexy tour all’estero con soldi pubblici? Oggi si esaspera una vicenda per noi chiusa, quella del click day, e si fanno non contestazioni ma processi alle intenzioni. Un processo persino disumano che ha al centro, per quel che riguarda gli aspetti del Piano giovani, una giovane ragazza, Nelli Scilabra, e sulla Sanità Lucia Borsellino- dice. – Nelli dovrebbe essere capro espiatorio del nulla, di un nulla inesistente proprio perché l’assessore ha competenze di indirizzo politico e non gestionale. Italia Lavoro è un’azienda dello Stato, non lo si dimentichi e ad essa è possibile affidare direttamente dei servizi”.

“Non rientra oggi tra le priorità del governo il rapporto con tale società perché vogliamo puntare sulle nostre partecipate, ma al momento della scelta Sicilia e-servizi era in grado di fornire un’assistenza limitata, poichè vigeva il contratto bancario e la società avrebbe potuto effettuare quei progetti realizzando solo passività – spiega. – Adesso è invece possibile ed è la strategia del governo, puntare sulle partecipate e sull’assorbimento del personale delle società in liquidazione”. “Così come Sicilia e-servizi è in grado di gestire software ma non svilupparli perché non ha personale qualificato per farlo e, secondo la Corte dei Conti, non può effettuare assunzioni – conclude. – La questione va affrontata equamente, ma nessuno faccia il moralista, sopratutto chi in presenza di fatti gravi di malaffare, sprechi, corruzione, connivenze, è stato in silenzio o persino complice”.

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