Piano Giovani Sicilia, il giorno della resa dei conti | Il dirigente attacca, l’assessore piange e si difende

di Maria Teresa Camarda

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Piano Giovani Sicilia, il giorno della resa dei conti | Il dirigente attacca, l’assessore piange e si difende

| martedì 26 Agosto 2014 - 13:36

Resa dei conti all’Assemblea regionale siciliana sul Piano giovani. Ed è scontro senza esclusione di colpi tra l’assessore per la Formazione, Nelli Scilabra, e la dirigente del dipartimento, Annarosa Corsello, in occasione della loro audizione in commissione Lavoro del Parlamento regionale.

“Occorreva salvare la credibilità politica dell’assessore anche a costo di scegliere come capro espiatorio il dirigente generale”, ha attaccato il funzionario, che nel frattempo ha fatto sapere di avere già consegnato l’8 agosto scorso, al governatore Rosario Crocetta, la propria lettera di dimissioni. L’assessore Scilabra, che di recente sulla vicenda è anche stata ascoltata dai Pm come persona informata sui fatti, si difende: “Tutte le illazioni illustrate nella relazione della Corsello non saranno prive di conseguenze”.

>CROCETTA DIFENDE SCILABRA: “CRITICHE STRUMENTALI”

La seduta della commissione era stata convocata subito dopo l’esplosione del caso “click day”, con il sostanziale fallimento di uno dei momenti salienti del Piano Giovani a causa della inadeguata infrastruttura informatica che non ha consentito di “reggere l’urto” di svariate decine di migliaia di tenti che si sono collegati contemporaneamente. L’obiettivo della riunione – al di là delle inevitabili strategie politiche – era quello di fare luce sul fallimento del Piano Giovani e di capire se esistono e quali sono le condizioni per risolvere una questione che ha gettato nel caos l’amministrazione regionale, tra lo sdegno di migliaia di giovani che volevano accedere ai tirocini previsti dalla programmazione.

Al centro delle polemiche la gestione da parte delle due società Italia Lavoro ed Ett, quest’ultima responsabile tecnicamente della costruzione del server. “Il motivo del flop del 5 agosto? Il click day era sbagliato – spiega Corsello, carte alla mano. – A cosa servivano i 5 milioni dati a Italia Lavoro? Considerati che agli esterni sarebbero andati oltre 2,8 milioni, quante altre assunzioni sarebbero state compiute tramite Italia Lavoro? Avevo manifestato la necessità di sospendere il rapporto con Italia Lavoro. Poi, ho agito nell’interesse dell’assessore che voluto questa assegnazione. E che pur presentandosi come paladina dei giovani li ha sacrificati sull’altare di una gara di velocità”.

Un’affermazione che l’assessore Scilabra, in lacrime, ha smentito categoricamente: “Non è fallito il Piano giovani, è solo crollato un server. In questo racconto mancano grossi pezzi. Tutto quello che ha descritto sono atti gestionali, su cui io non sono mai entrata. Non ho mai indicato una società o un’altra. Gli affidamenti? Li ha firmati la dirigente Corsello. Sono state dette tante falsità. È stata la Corsello a chiedermi di lasciare tre milioni per Italia Lavoro, per una priorità che io avevo intenzione addirittura di annullare”.

(Nota: il presidente della Commissione Lavoro dell’Ars, Marcello Greco, ha accusato un malore durante l’audizione sul Piano Giovani, si è accasciato e la seduta in diretta streaming, sul flop del click day del 5 agosto scorso, è stata sospesa. Il parlamentare è stato soccorso dal medico di Palazzo dei Normanni)

La commissione Lavoro dell’Ars si riunirà nuovamente mercoledì prossimo, alle 11, per continuare a discutere del Piano giovani. Il presidente Marcello Greco ha chiesto al governo di presentare correzioni al piano. “Valuteremo la nuova proposta del governo e la commissione lavorerà in un clima di collaborazione affinché si diano risposte chiare e certe ai giovani”, ha detto a conclusione della seduta di oggi. “Inoltre – ha proseguito – prepareremo una risoluzione che prevede l’utilizzo dei lavoratori degli sportelli multifunzionali per svolgere le attività previste dal bando”.

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